Il governo proporrà le nomine di Carlo Fuortes e Marinella Soldi al consiglio di amministrazione della RAI
La presidenza del Consiglio, tramite una nota inviata ai giornalisti, ha annunciato i nomi delle due persone che il governo proporrà come nuovi componenti del consiglio di amministrazione della RAI: sono Carlo Fuortes, che sarà anche proposto come amministratore delegato, e Marinella Soldi. La loro nomina sarà proposta alla prossima riunione del Consiglio dei ministri dal ministro dell’Economia Daniele Franco (il ministero è il socio di maggioranza della RAI), in accordo con il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Fuortes è un manager ed economista di 61 anni ed è dal 2013 sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. Nel corso degli anni è stato a capo di diverse aziende culturali, come la Fondazione Musica per Roma, che gestisce l’Auditorium Parco della Musica, e direttore generale del Palazzo delle Esposizioni e delle Scuderie del Quirinale di Roma.
Soldi è una manager che nel corso della sua carriera si è occupata di televisione, fino al 2018 è stata amministratrice delegata di Discovery Network Southern Europe e ha avuto ruoli anche in MTV Networks Europe, tra gli altri. Attualmente è presidente della Fondazione Vodafone Italia e consigliere indipendente delle società Nexi, Italmobiliare e Ariston Thermo.
La nomina del governo rientra in una strategia da tempo annunciata da Draghi di inserire al vertice della RAI figure più tecniche e meno legate alla politica, come dovrebbero essere Fuortes e Soldi. Nonostante questo, alcuni esponenti della Lega si sono lamentati accusando Fuortes di essere troppo vicino al centrosinistra.
Il consiglio di amministrazione (CDA) della RAI ha numerosi compiti di rilievo, tra cui l’approvazione delle principali cariche all’interno dell’azienda, e la nomina dei suoi componenti è quasi interamente politica: dei sette consiglieri, due sono designati dal Consiglio dei ministri (nel prossimo CDA sarebbero Fuortes e Soldi), due sono eletti dalla Camera, due dal Senato e uno dall’assemblea degli oltre undicimila dipendenti della RAI. La scelta dei consiglieri di solito è frutto di una contrattazione molto serrata tra i partiti, che si dividono le quote in base ai rapporti di forza in Parlamento.
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