«Non siamo nati per diventare saggi»
Scrive Emanuele Trevi in "Due vite", libro vincitore del Premio Strega 2021
Io non ci credo, non ammetterò mai che un dolore o una malattia servano a qualcosa, è solo una consolazione moralistica, e comunque rinuncerei volentieri a questi famosi frutti della sofferenza. Non siamo nati per diventare saggi, ma per resistere, scampare, rubare un po’ di piacere a un mondo che non è stato fatto per noi.
Emanuele Trevi, Due vite
Nel romanzo vincitore del Premio Strega 2021 Trevi parla di Rocco Carbone e Pia Pera, scrittori e suoi cari amici, morti prima di diventare anziani, a 46 e 60 anni. È anche una riflessione sul lavoro di scrittore e sulla letteratura. Nel passaggio citato, che compare a poche pagine dall’inizio, si parla di Pera nei suoi ultimi anni, quando era malata e «mise in atto dei tali processi di semplificazione e di pulizia interiore, che si sarebbe quasi tentati di dire che le difficoltà della vita rendano le persone migliori e più forti», cosa a cui Trevi non crede.
Due vite è lungo 144 pagine ed è stato molto apprezzato da giornalisti e altri scrittori prima di vincere lo Strega.