Come prepararsi al nuovo digitale terrestre
Tutto quello che c'è da sapere su bonus, decoder e smart tv, per chi ha televisori vecchi e incompatibili con gli standard che verranno introdotti da settembre
Il ministero dello Sviluppo economico ha comunicato che sarà attivo a breve il cosiddetto “bonus rottamazione tv”, cioè un incentivo economico del valore massimo di 100 euro per chi acquisterà un nuovo televisore nei prossimi mesi, facendone rottamare uno vecchio. Questo bonus andrà ad aggiungersi al “bonus tv” del valore massimo di 30 euro (prima erano 50) che era già disponibile dal 2019 ed era erogato secondo alcune condizioni. Il motivo di questi incentivi è che le televisioni acquistate prima del 2018 potrebbero non essere compatibili con i cambiamenti che verranno introdotti a partire da settembre 2021 e che riguardano il segnale del digitale terrestre.
Da settembre infatti comincerà il passaggio dall’attuale sistema di trasmissione DVB-T1 a uno di generazione successiva, chiamato DVB-T2. Nei prossimi mesi chi ha un televisore vecchio potrebbe avere problemi con la qualità della visione di alcuni canali e da giugno 2022 smetterà completamente di vederli. Chi è in questa situazione e vuole continuare a guardare la tv, ha due opzioni: comprare un nuovo televisore o, con un investimento molto minore, acquistare un decoder, cioè un dispositivo che converte le informazioni e le rende decifrabili anche per un televisore vecchio.
Come si capisce se un televisore va sostituito?
Per legge, tutti i televisori messi in vendita dal 1° gennaio 2017 in poi sono compatibili con il nuovo sistema di trasmissione DVB-T2. Chi non sa se il proprio televisore sia compatibile con i nuovi standard del digitale terrestre o meno può verificarlo facilmente sintonizzandosi sul canale 100 o 200: se appare una schermata con la scritta “Test HEVC Main10”, anche su uno solo dei due canali, vuol dire che il televisore va bene così. Se invece non si vede niente, significa che il televisore non è abilitato ai nuovi standard ed entro il prossimo giugno dovrà essere sostituito.
A settembre invece comincerà il passaggio a MPEG4, uno standard che le tv supportano già da una decina d’anni e che quindi creerà problemi solo a chi ha televisori molto vecchi. In questo caso per verificare la compatibilità è sufficiente sintonizzarsi sui canali dal 501 in poi. Se si ricevono i programmi allora vuol dire che il sintonizzatore è compatibile con MPEG4 e che non c’è fretta di cambiare la tv.
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Come funzionano i bonus?
Il primo bonus del 2019 aveva un valore massimo di 50 euro che ora è stato ridotto a 30 e può essere richiesto dalle famiglie con un ISEE non superiore ai 20mila euro. Vale sia per l’acquisto di un televisore sia per l’acquisto di un decoder: se il prodotto che si sceglie di acquistare costa meno di 30 euro, il buono coprirà tutto l’importo. Per ottenere il bonus occorre presentare in negozio un modulo dove si dichiara di avere i requisiti necessari e lo sconto sarà applicato direttamente dal venditore al momento dell’acquisto. Alcuni negozi online come MediaWorld permettono di fare l’ordine online con ritiro in negozio per la consegna del modulo firmato. Il bonus non vale per l’acquisto di tutti i decoder o televisori, ma solo di quelli elencati in questa lista.
Dal 7 luglio il ministero dello Sviluppo economico ha approvato un nuovo bonus, chiamato “bonus rottamazione tv”, che permetterà a tutti i richiedenti (senza limiti ISEE) di avere uno sconto del 20 per cento fino a un massimo di 100 euro sull’acquisto di una tv. Al contrario del “bonus tv”, questo non varrà per l’acquisto di un decoder. Chi ha i requisiti può richiederlo insieme al “bonus tv” da 30 euro e ottenerli entrambi. Per accedere al “bonus rottamazione tv” bisogna avere la residenza in Italia, aver pagato regolarmente il canone RAI e aver fatto rottamare un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018. Quest’ultima misura serve a incentivare il corretto smaltimento dei rifiuti.
L’ultimo requisito rende complicato l’acquisto online. Infatti, per ottenere il “bonus rottamazione tv” sarà necessario portare il vecchio televisore nel negozio al momento dell’acquisto del nuovo (sarà il venditore a farlo rottamare), oppure portare la vecchia tv in un’isola ecologica autorizzata e chiedere in cambio un certificato di rottamazione da presentare poi al venditore per avere lo sconto. In entrambi i casi è necessario il rapporto diretto con il venditore e, a meno che gli e-commerce non si attrezzino diversamente, l’acquisto dovrà avvenire in negozio.
Come scegliere un decoder
Per chi non vuole comprare un nuovo televisore perché quello che ha funziona ancora bene e preferisce non affrontare una spesa importante, il decoder è una buona soluzione provvisoria. L’unica cosa da verificare al momento dell’acquisto è che il dispositivo che si acquista sia dotato di tuner DVB-T2 con la codifica HEVC a 10 bit. Ci sono modelli più semplici che costano sui 30 euro e modelli con più funzionalità che possono arrivare a più di 100 euro. Tra le funzionalità più diffuse anche nei modelli economici c’è il PVR, ovvero Personal Video Recording, per registrare i programmi tv e rivederli quando si vuole. I decoder più economici non hanno una memoria interna per salvare i programmi registrati, ma hanno spesso un ingresso per chiavette USB o per schede di memoria esterne.
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Un’altra delle caratteristiche da verificare è che supporti i canali con risoluzione HD: tra i decoder in commercio in questo momento lo fanno quasi tutti, ma sempre meglio controllare. Chi usa servizi cosiddetti “pay TV” deve verificare anche che il decoder abbia almeno un ingresso per le “smart card” di questi programmi.
Molti dispositivi possono connettersi a internet tramite chiavetta USB WiFi o cavo Ethernet: questo è utile per aggiornare il software del decoder di tanto in tanto ed evitare che diventi obsoleto nel giro di poco tempo. I modelli più sofisticati (e più costosi) si collegano direttamente al WiFi, cosa che permette di accedere a servizi aggiuntivi o in alcuni casi a piattaforme come YouTube e RaiPlay. Tra i modelli più avanzati ci sono anche quelli “combo”, per chi ha un’antenna parabolica e oltre ai programmi del digitale terrestre vuole vedere anche quelli satellitari.
Detto questo, la maggior parte delle persone avrà probabilmente solo bisogno di un decoder che adatti la televisione ai nuovi standard in attesa di cambiare televisore, senza funzioni particolarmente avanzate.
Consigli per l’acquisto
Il decoder più economico che si trova online è Edision PICCO T265, che è anche il prodotto con il miglior rapporto qualità prezzo secondo il sito italiano di recensioni Qualescegliere.it e il più acquistato di Amazon. Tuttavia, a giudicare dalle recensioni più recenti, non è facilissimo da sintonizzare, ha tempi un po’ lenti e l’assistenza per i clienti italiani sembra poco efficiente. Inoltre, non rientra nei dispositivi acquistabili col “bonus tv”.
Il migliore dei test di Altroconsumo è il Digiquest DGQ990 HD, che costa un po’ di più, 37 euro, ma su Amazon ha recensioni molto più promettenti per quanto riguarda la facilità di utilizzo, la velocità e la qualità della ricezione. Teoricamente si può usare anche per registrare i programmi su supporti di memoria esterni, come chiavette USB o schede di memoria, ma molte recensioni dicono che questa funzione ha diverse pecche. Ha l’ingresso per il cavo Ethernet che si può collegare al router per fare gli aggiornamenti quando serve, l’ingresso per il cavo HDMI (come nella maggior parte dei casi però il cavo non è incluso nella confezione e va comprato a parte) e la presa SCART, per chi ha un televisore molto vecchio.
Altri modelli ben recensiti sono il Tele System TS6815, che sul sito di Unieuro costa 28 euro, e che secondo Altroconsumo è la scelta col miglior rapporto qualità prezzo, e lo Strom 506 che su Amazon costa 33 euro ed è la prima scelta di Qualescegliere.it.
Di questi ultimi tre, il Digiquest e il Tele System si possono avere gratis se si ha diritto al “bonus tv”, mentre lo Strom non fa parte della lista.
Come scegliere una nuova tv
La maggior parte delle tv in commercio in questo momento sono “smart tv”, cioè si collegano alla rete internet di casa (via cavo o via WiFi) e in questo modo permettono di guardare, oltre ai canali normali, anche i contenuti delle piattaforme online di streaming come Netflix, Prime Video, Now Tv e le altre. Considerato quanto si sono diffuse queste piattaforme negli ultimi anni, per chi deve fare l’acquisto adesso, una smart tv è probabilmente una scelta migliore di una tv tradizionale.
In commercio c’è ampia scelta di smart tv con caratteristiche e funzionalità diverse. Per quanto riguarda gli schermi, gli OLED sono considerati al momento quelli che restituiscono la migliore qualità a livello di immagini e consumano meno degli altri, ma, anche se i prezzi hanno cominciato a scendere, è ancora difficile trovare tv OLED a meno di mille euro. Le più diffuse sono le tv con schermo LCD (Liquid Crystal Display) o LED (che sono sempre LCD ma con retroilluminazione a LED), tra cui non c’è grande differenza. Tra i televisori con schermi LED è possibile trovare anche la dicitura QLED (Quantum Dot, nei televisori di Samsung) e ULED (Ultra LED, nei televisori di Hisense). I televisori al plasma invece sono da escludere, perché hanno una tecnologia ormai obsoleta e consumano più degli altri.
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Per quanto riguarda la definizione, la minima consigliata è la Full HD ma ormai la maggior parte dei televisori sono Ultra HD (o 4K, che viene usato come sinonimo anche se ci sono alcune differenze). Esistono anche schermi 8K Ultra HD, ma la differenza si nota solo su schermi da almeno 75 pollici, che sono praticamente maxischermi.
L’altra cosa da tenere in considerazione è la dimensione dello schermo, che va decisa sulla base dello spazio che si ha a disposizione in casa, ma anche considerando la distanza da cui lo si guarda. I televisori più diffusi hanno la diagonale di 40 pollici (circa 102 centimetri), 50 pollici (127 centimetri) o 55 pollici (140 centimetri). Per chi ha spazi piccoli, le più consigliate sono quelle da 24 o da 32 pollici (rispettivamente 61 e 81 centimetri di diagonale).
Infine, prima di fare l’acquisto è bene dare una controllata agli ingressi per i cavi: l’ideale sarebbe averne almeno tre HDMI, un USB, una porta Ethernet nel caso in cui si voglia collegare il televisore direttamente al router per avere una connessione più veloce di quella che c’è col WiFi, e volendo il Bluetooth, per collegare il televisore alle cuffie, per esempio.
I due marchi più affidabili per quanto riguarda i televisori sono LG e Samsung, ma Wirecutter, l’autorevole sito di recensioni del New York Times, ne consiglia diversi anche di TCL. Anche in questo caso, per chi usa il televisore per guardare film e serie tv in buona risoluzione e non ha bisogno di dispositivi particolarmente sofisticati, le smart tv di fascia media o bassa (sui 300 o 500 euro) andranno bene. Per i videogiocatori che cercano esperienze particolarmente immersive invece la cifra da spendere sarà probabilmente più alta.
Uno dei modelli di fascia media più venduti di Samsung è il Crystal UHD di ultima generazione: si può scegliere tra uno schermo da 43, 50, 55 o 65 pollici con prezzi che vanno da 400 a 660 euro.
Per chi cerca un televisore da 43 pollici, uno dei modelli economici più diffusi e meglio recensiti sui vari siti di tecnologia italiani e stranieri è il modello 43AE7000F del marchio cinese Hisense, che costa 373 euro.
Chi invece vorrebbe investire in una smart tv con schermo OLED, i modelli di LG sono tra i migliori secondo Altroconsumo. Il più economico è questo da 48 pollici che costa 999 euro.
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Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga.