La Spagna fa i conti con la variante delta
Da una settimana c'è un cospicuo aumento di nuovi casi soprattutto tra i più giovani, e c'è preoccupazione per la stagione turistica
In Spagna nell’ultima settimana è stato rilevato un marcato aumento dei casi positivi al coronavirus, soprattutto a causa della variante delta tra le fasce più giovani della popolazione che non hanno ancora completato la vaccinazione. Il numero di nuovi casi ogni 100mila abitanti ha superato quello di diversi altri paesi europei più interessati dalla variante delta, compreso il Portogallo, che mantiene ancora il tasso più alto riferito alle ultime due settimane.
Negli ultimi sette giorni in Spagna i nuovi casi positivi ogni 100mila abitanti sono stati 171, circa il triplo rispetto alla settimana precedente. Per fare un confronto e dare l’idea della quantità cospicua di nuove infezioni, in Italia nello stesso periodo il tasso è stato di 9 nuovi casi ogni 100mila abitanti.
Alcune comunità autonome (simili alle nostre regioni) hanno reintrodotto limitazioni, o stanno valutando di farlo. In Catalogna, per esempio, si è deciso di adottare nuovamente alcune restrizioni che riguardano orari e modalità di accesso ai locali la sera. Altre, come quella di Castiglia e León, hanno chiesto che venga reintrodotto il coprifuoco.
Un’analisi svolta dal Financial Times mostra come buona parte delle nuove infezioni sia avvenuta nella fascia di età tra i 12 e i 29 anni, con un tasso d’infezione fino a 20 volte maggiore rispetto a quello riscontrato tra gli over 70. La differenza è dovuta alla quantità molto bassa di completamente vaccinati tra i giovani, per i quali la vaccinazione non era prioritaria, e al loro ritorno a una normale vita sociale. Da maggio buona parte delle limitazioni in precedenza in vigore per ridurre la diffusione del coronavirus è stata rimossa.
L’aumento cospicuo di casi è dovuto a questi fattori combinati a una progressiva diffusione della variante delta, più contagiosa rispetto alle prime forme del coronavirus circolate nel 2020. Circa il 30 per cento dei nuovi casi riscontrati è riconducibile alla variante delta e si prevede che questa diventi prevalente in Spagna intorno alla metà di luglio.
In generale, i nuovi casi su 100mila abitanti hanno subìto una rapida accelerazione in Spagna, tanto da portare il paese ad avvicinarsi al Regno Unito, dove si è registrato un aumento molto marcato di nuove infezioni negli ultimi giorni. Entrambi i paesi sembrano essere comunque determinati a proseguire con le riaperture e a non introdurre nuove limitazioni, confidando che i nuovi contagi interessino per lo più le fasce più giovani della popolazione, meno esposte a rischi rispetto a quelle più anziane ora protette dalla vaccinazione. Molto dipenderà dal numero di ricoveri in ospedale per le complicazioni da COVID-19, che potrebbero mettere nuovamente sotto forte stress i sistemi sanitari.
L’economia spagnola dipende molto dal turismo e nuove limitazioni potrebbero ridurre, per il secondo anno consecutivo, i ricavi derivanti dal settore. L’andamento dei nuovi casi potrebbe però collocare presto la Spagna tra i paesi verso i quali le autorità sanitarie europee sconsigliano di muoversi, a causa dei maggiori rischi di contagio. Alcuni paesi europei, come la Francia, hanno già sconsigliato ai propri cittadini di raggiungere la Spagna e il Portogallo.
I vaccini contro il coronavirus più impiegati in Europa offrono un’alta protezione dalle forme gravi di COVID-19 causate dalla variante delta, ma solo se si completa il ciclo vaccinale ricevendo entrambe le dosi.