Ludwig Guttmann, a cui dobbiamo le Paralimpiadi
Un neurologo tedesco di origine ebraica usò lo sport come terapia per i reduci che avevano lesioni alla colonna vertebrale
Il 3 luglio di 122 anni fa, in una cittadina polacca che allora faceva parte della Germania, nacque Ludwig Guttman, la persona a cui dobbiamo le Paralimpiadi e a cui è dedicato il doodle di Google di oggi. Guttman era un neurologo e dopo la Seconda guerra mondiale si occupò dei reduci che durante il conflitto avevano avuto lesioni alla colonna vertebrale, e per questo non potevano più camminare: propose loro lo sport come metodo di terapia, sia fisica che psicologica, e nel luglio del 1948 organizzò i Giochi di Stoke Mandeville, che prendevano il nome della località inglese in cui si svolsero. Furono gli antesignani dei Giochi Paralimpici.
Guttman era di origine ebraica e dopo l’introduzione delle leggi di Norimberga, nel 1933, potè occuparsi solo di pazienti ebrei e non potè più insegnare all’università. All’inizio del 1939 però riuscì a scappare dalla Germania insieme alla sua famiglia, trasferendosi nel Regno Unito, dove riprese l’attività medica. Nel 1943 il governo britannico gli chiese di dirigere un centro per i piloti della Royal Air Force con lesioni alla colonna vertebrale nella cittadina di Stoke Mandeville: ne fu il direttore fino al 1966.
Alla prima edizione dei Giochi di Stoke Mandeville, che Guttman organizzò in contemporanea con le Olimpiadi di quell’anno, in corso a Londra, parteciparono solo atleti in sedia a rotelle: nel tempo vennero inclusi anche atleti con disabilità diverse.
Nell’edizione dei Giochi di Stoke Mandeville del 1952 parteciparono anche atleti olandesi e la competizione diventò un evento internazionale. Nel 1958 il medico italiano Antonio Maglio propose a Guttmann di disputare l’edizione del 1960 a Roma, che nello stesso anno avrebbe ospitato anche la diciassettesima edizione dei Giochi Olimpici. Parteciparono circa 400 atleti di 23 nazioni diverse: a ogni gara potevano partecipare non più di tre atleti o tre squadre, così per ognuno era garantita la vittoria di una medaglia. All’epoca si chiamavano Giochi Internazionali per Paraplegici. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), nel 1984, cioè quattro anni dopo la morte di Guttman, approvò definitivamente la denominazione di Giochi Paralimpici.