Che Europei sono stati finora, in numeri
Gol, chilometri, statistiche dei club e altre curiosità su un torneo che può già definirsi diverso da quelli venuti prima
Nella fase a gironi degli Europei di calcio le attenzioni erano rivolte soprattutto al gruppo F, individuato da tutti come il “girone della morte”, come di solito vengono chiamati i gironi in cui finiscono due o più grandi squadre. E in effetti il gruppo F è stato uno dei gironi più combattuti, anche perché la nazionale considerata spacciata in partenza, l’Ungheria, è riuscita a tenere testa alla Francia campione del mondo, al Portogallo campione d’Europa e alla Germania campione del mondo nel 2014.
Come previsto, alla fine queste tre nazionali si sono qualificate agli ottavi, ma lì sono cadute una dietro l’altra: il Portogallo è stato eliminato dal Belgio, la Germania dall’Inghilterra e la Francia incredibilmente dalla Svizzera.
Al primo turno della fase a eliminazione diretta, gli Europei hanno perso tre nazionali considerate in partenza come grandi favorite, oltre alla Croazia vice campione del mondo, all’Olanda e al Galles semifinalista nel 2016. Nella storia degli Europei non era mai successo che tutte e quattro le semifinaliste dell’edizione precedente venissero eliminate prima dei quarti di finale.
Rimangono quindi in corsa Belgio, Italia, Svizzera, Spagna, Inghilterra, Ucraina, Repubblica Ceca e Danimarca, un quadro che in pochi si erano immaginati.
Si pensava che gli spostamenti delle varie nazionali tra le undici sedi del torneo potessero pesare sull’andamento della competizione, ma non sembra stia accadendo. Tra le sedici qualificate dai gironi, la Svizzera è quella che secondo le stime ha percorso più chilometri in viaggio — oltre 8mila — tra Baku, Roma e Bucarest. Eppure è stata la nazionale protagonista della più grande sorpresa del torneo: la Francia di chilometri ne aveva percorsi quasi la metà. Tra le nazionali che si erano spostate di meno, Olanda (terzultima) e Germania (quartultima) hanno già concluso il loro Europeo. Le quattro grandi favorite rimaste si collocano in posizioni completamente diverse fra loro: il Belgio ha percorso 6.800 chilometri circa, la Spagna 2.740, l’Italia 1.620 e l’Inghilterra appena 770, ma li aumenterà quando andrà a Roma a giocare i quarti.
Nonostante sia ancora presto per stabilire cosa possa aver influito in questi Europei, c’è un dato che potrebbe indicare come l’ultimo anno fitto di impegni per i calciatori dei grandi campionati del continente stia incidendo in qualche modo. Come calcolato a metà giugno dal CIES, tanti fra i convocati agli Europei stanno (o stavano) giocando quasi ininterrottamente dallo scorso giugno e hanno oltrepassato ampiamente il limite di sessanta partite a stagione raccomandato dal sindacato mondiale dei calciatori. Tra i primi venti calciatori più utilizzati nell’ultimo anno — senza contare i portieri — undici sono già stati eliminati con le proprie nazionali. Tra Ucraina, Repubblica Ceca, Svizzera e Danimarca, invece, ci sono solo lo svizzero Granit Xhaka e il ceco Vladimir Coufal tra i più utilizzati.
C’è poi un altro dato che potrebbe collegarsi alla fatica a cui sono stati sottoposti i calciatori negli ultimi mesi. I nove autogol segnati a Euro 2020 sono uguali alla somma di tutti gli autogol segnati nella storia del torneo da Euro 1960 a Euro 2016. Gli autogol guiderebbero anche la classifica dei migliori marcatori del torneo: sono quattro in più delle reti segnate da Cristiano Ronaldo.
Infine le curiosità. I campionati nazionali con più giocatori presenti ai quarti di finale sono Premier League (59), Serie A (39), Bundesliga (27), Premier League ucraina (18) e Liga spagnola (18). Con il gol di Alvaro Morata in Croazia-Spagna, la Serie A italiana ha raggiunto il suo precedente record di reti segnate da suoi giocatori agli Europei stabilito nel 2016 con trenta gol. Molto probabilmente il record verrà migliorato entro la finale di domenica 11 luglio.
L’Atalanta e il Manchester City sono i club da cui proviene il maggior numero di marcatori del torneo, cinque a testa. Per l’Atalanta sono Pessina, Maehle, Gosens, Miranchuk e Pasalic. Per il City Zinchenko, De Bruyne, Sterling, Laporte e Torres. Queste due squadre hanno raggiunto i precedenti record stabiliti dai giocatori del Real Madrid nel 2012, del Barcellona nel 2000 e dell’Anderlecht nel 1984.
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Dopo due giorni di pausa gli Europei riprendono venerdì con i primi due quarti di finale, tra cui Belgio-Italia, la partita che vedrà di fronte le due nazionali con il maggior numero di vittorie consecutive ai Campionati europei, tra qualificazioni e fase finale. Entrambe ne hanno vinte 14 di fila e chi passerà il turno stabilirà il nuovo record di imbattibilità del torneo.