El Salvador regalerà 30 dollari in bitcoin a ogni cittadino
Per favorire la diffusione della criptovaluta, che da settembre diventerà moneta legale
Giovedì, in un discorso ai cittadini, il presidente della Repubblica di El Salvador, Nayib Bukele, ha annunciato che il governo regalerà l’equivalente di 30 dollari americani in bitcoin a ogni cittadino che scaricherà la app Chivo e-wallet, un portafoglio digitale per effettuare transazioni in criptovaluta appositamente creato dal governo salvadoregno per incentivare l’uso del bitcoin nel paese e presentato ieri dal presidente.
Nello stesso discorso, Bukele ha detto anche che la legge da lui promossa e approvata dal Parlamento a inizio giugno, con cui El Salvador è diventato il primo paese al mondo a dare corso legale al bitcoin, entrerà in vigore dal prossimo 7 settembre.
L’iniziativa di regalare 30 dollari in bitcoin a ogni cittadino che userà l’app dello stato ha l’obiettivo di favorire la diffusione del bitcoin tra la popolazione, anche se Bukele ha detto chiaramente che «i conti correnti in dollari rimarranno in dollari». Al momento in El Salvador la valuta legale è il dollaro americano.
Come spiegato dallo stesso presidente in un video, per ottenere i 30 dollari (al momento equivalenti a circa 0.00089 bitcoin), i cittadini dovranno scaricare l’app, registrarsi e confermare la propria identità caricando la foto di un documento, la cui corrispondenza con la persona che sta aprendo il conto verrà verificata tramite un software di riconoscimento facciale. Questa pratica è ormai molto diffusa nelle app di gestione del denaro, perché consente al fornitore del servizio di verificare l’identità del cliente da remoto. L’identificazione dell’utente è necessaria a limitare il rischio di utilizzo della app per scopi illegittimi (come il riciclaggio di denaro proveniente da illeciti) ed è un requisito di legge in molti paesi. Tuttavia, se fatta attraverso un software che registra i dati biometrici dell’utente abbinandoli a un conto corrente su una app promossa da un governo, pone qualche perplessità in termini di privacy.
La legge che entrerà in vigore il 7 settembre, approvata dal parlamento l’8 giugno con una larga maggioranza, renderà obbligatoria l’accettazione del bitcoin come mezzo di pagamento nel paese, esentando però da quest’obbligo chi non abbia accesso alla tecnologia necessaria per accettare la criptovaluta. Il dollaro statunitense, finora unica valuta legale in El Salvador, manterrà il suo status e rimarrà l’unica valuta ufficiale per pagare stipendi e pensioni, nonché per redigere i bilanci delle imprese, mentre i prezzi di prodotti e servizi potranno essere espressi in entrambe le valute.
Quello di Bukele è un esperimento monetario senza precedenti che ha diversi obiettivi. Il primo è rendere meno costose le rimesse dei cittadini emigrati, cioè i soldi che gli emigrati salvadoregni inviano alle proprie famiglie in patria dai paesi in cui si sono trasferiti per sostenerle economicamente. Si stima che circa un terzo delle famiglie salvadoregne riceva un sostegno finanziario di questo tipo. Trasferendo il denaro in bitcoin con l’app Chivo invece che attraverso gli intermediari finanziari tradizionali, i salvadoregni risparmierebbero centinaia di milioni di dollari l’anno in commissioni. Il secondo è rendere El Salvador meno dipendente dalle decisioni di politica monetaria della Banca centrale degli Stati Uniti, che governa l’emissione di dollari.
– Leggi anche: Cosa significa che il bitcoin è moneta legale in El Salvador
L’introduzione del bitcoin come moneta legale è il primo passo di un piano più ampio e molto ambizioso che prevede di far diventare El Salvador una specie di paradiso per società e investitori attivi nell’industria delle criptovalute.
#BTC????????♻️????
— Nayib Bukele ???????? (@nayibbukele) June 25, 2021
C’è però chi ha espresso perplessità sul piano di Bukele. Un portavoce del Fondo Monetario Internazionale (a cui El Salvador deve 296 milioni di dollari entro il 2025) ha detto che l’adozione del bitcoin come valuta legale “solleva una serie di questioni macroeconomiche, finanziarie e legali che richiedono un’analisi molto attenta”, mentre la Banca Mondiale, che fornisce finanziamenti agli stati in difficoltà, si è rifiutata di assistere El Salvador nell’implementazione dell’introduzione del bitcoin come valuta legale.
Anche nel paese non mancano i critici: un gruppo di cittadini tra cui il deputato di opposizione Jaime Guevara ha presentato ricorso alla Corte costituzionale del paese contro la legge che dà corso legale al bitcoin, sostenendone l’incostituzionalità.