Gibilterra cambierà la legge sull’aborto
Che attualmente è illegale e punibile con l'ergastolo: giovedì gli abitanti del territorio hanno votato perché sia ammesso in alcuni casi
Col 62 per cento dei voti favorevoli, gli abitanti di Gibilterra – il territorio del Regno Unito che si trova nel sud della Spagna – hanno approvato il referendum di giovedì per rivedere le rigide norme contro l’aborto in vigore nel territorio e legalizzarlo in alcune circostanze. Gibilterra infatti ha una tra le leggi più restrittive d’Europa sull’aborto, che sulla carta è punibile anche con l’ergastolo: la nuova legge permetterà di abortire fino alla 12ma settimana di gravidanza in caso di rischio per la salute mentale o fisica della donna e in caso di malformazioni del feto. Finora l’aborto era permesso solo in caso che la vita della donna fosse in pericolo.
A differenza di Inghilterra, Scozia e Galles, a Gibilterra l’aborto è illegale. Anche se in tempi recenti nessuna persona a Gibilterra è stata condannata per aver praticato o subìto un aborto, le abitanti del territorio che volevano abortire finora dovevano andare in Spagna o spostarsi nel Regno Unito.
Il capo del governo di Gibilterra, Fabian Picardo, si era schierato a favore dell’estensione della legge (quindi del “sì”). Picardo ha detto che la legge entrerà in vigore entro i prossimi 28 giorni, e ha promesso di istituire nuovi servizi di sostegno per assicurarsi che «ogni donna che si rivolgerà al Sistema Sanitario di Gibilterra chiedendo di poter abortire abbia il sostegno necessario».