È difficile scrivere senza aggettivi
Lo ammette la scrittrice americana Rebecca Solnit nel suo ultimo libro, ripensando a quando studiava giornalismo
![La foto di copertina di "Ricordi della mia inesistenza", Ponte alle Grazie](https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2021/06/rebecca-solnit.jpg)
Non puoi scrivere neanche una riga se non hai una visione del mondo. Avevo davvero tanta strada da fare, e pian piano, gradualmente, la feci. Ero tanti scrittori diversi lungo una strada sulla quale si allineavano i miei libri e i miei scritti, come pietre miliari o strati di pelle lasciati dalla muta di un serpente. Alla scuola di giornalismo appresi a scrivere reportage semplici, diretti, anche se il mio primo insegnante mal sopportava la mia incapacità di esprimermi nella prosa piana che spesso viene associata all’obiettività giornalistica, e che già allora ritenevo una voce maschile. Mettendocela tutta riuscivo a tenere per me le opinioni, ma non gli aggettivi.
Rebecca Solnit, dal libro Ricordi della mia inesistenza (2020)
pubblicato da Ponte alle Grazie nella traduzione Laura De Tomasi