I dati sul coronavirus in Italia di oggi, lunedì 21 giugno
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 495 casi positivi da coronavirus e 21 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 2.775 (58 in meno di ieri), di cui 385 nei reparti di terapia intensiva (4 in meno di ieri) e 2.390 negli altri reparti (54 in meno di ieri). Sono stati analizzati 39.309 tamponi molecolari e 42.443 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 1,2 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,1 per cento. Nella giornata di domenica i contagi registrati erano stati 870 e i morti 17.
Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (85), Lombardia (83), Emilia-Romagna (81), Lazio (71) e Toscana (45).
Le principali notizie della giornata
• Da oggi, lunedì 21 giugno, tutte le regioni italiane sono in zona bianca a eccezione della Valle d’Aosta, che rimarrà in zona gialla almeno fino alla fine della settimana. Alle regioni che erano già in zona bianca si sono aggiunte Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana e la provincia autonoma di Bolzano. Finora nelle regioni in zona bianca non era in vigore il coprifuoco, che da oggi verrà abolito anche nelle regioni in zona gialla (cioè nella sola Valle d’Aosta).
• Nel fine settimana il ministero della Salute ha annunciato che sarà organizzata una nuova “indagine rapida” per valutare la diffusione delle varianti del coronavirus in Italia. In particolare, la variante delta del coronavirus è osservata con grande attenzione perché sta continuando a diffondersi e – dalle analisi svolte finora – tende a far raddoppiare il rischio di ricovero in ospedale per COVID-19 rispetto alla variante alfa, a lungo rimasta la prevalente.
• Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), i casi sintomatici da coronavirus tra le persone italiane vaccinate sono pochissimi. È più semplice capirlo osservando i grafici realizzati dall’ISS che abbiamo commentato qui.
• Negli ultimi giorni le aziende sanitarie di molte regioni italiane hanno iniziato la procedura che porterà alla sospensione degli operatori sanitari non vaccinati. Dopo aver chiesto agli ordini professionali, agli ospedali e alle Rsa i nominativi di tutti i medici e gli infermieri, e dopo averli avvisati delle conseguenze a cui sarebbero andati incontro non vaccinandosi, le aziende sanitarie hanno iniziato ad applicare le regole previste nel decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale, approvato dal Consiglio dei ministri il 1º aprile: lo abbiamo raccontato meglio in questo articolo.
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