La Corte Suprema slovacca ha annullato l’assoluzione dell’imprenditore Marian Kocner, accusato come mandante dell’omicidio del giornalista Ján Kuciak
La Corte Suprema slovacca ha annullato l’assoluzione di Marian Kocner, l’imprenditore accusato di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della sua fidanzata Martina Kušníro, avvenuto il 22 febbraio del 2018. Lo scorso 3 settembre la Corte penale speciale di Pezinok lo aveva assolto sostenendo che non ci fossero prove di un suo coinvolgimento nell’omicidio. Assieme a Kocner era stata assolta anche Alena Zsuzsova, una sua assistente che lo avrebbe aiutato a progettare gli omicidi, secondo l’accusa.
I procuratori avevano però presentato ricorso contro la sentenza, e la Corte Suprema lo ha accolto, decidendo che il processo contro Kocner e Zsuzsova si dovrà rifare. Secondo la Corte Suprema il tribunale di Pezinok non aveva considerato adeguatamente tutte le prove disponibili. Kocner attualmente si trova in carcere dove sta scontando una pena di 19 anni per truffa.
Il 6 aprile del 2020 Miroslav Marcek, un ex soldato, era stato condannato a 23 anni di carcere come esecutore materiale del duplice omicidio. Marcek, che ha 37 anni, aveva ammesso le sue responsabilità nel duplice omicidio, che aveva provocato grandi proteste nel paese, causando anche le dimissioni del primo ministro Robert Fico. Il tribunale di Pezinok oltre ad assolvere Kocner aveva anche condannato a 25 anni di carcere Tomas Szabó, cugino di Marcek che avrebbe avuto il ruolo di autista nell’omicidio. La Corte Suprema ha confermato la condanna per quest’ultimo.