Margherita Hack è la protagonista del doodle di oggi
È stata una delle più importanti astrofisiche e divulgatrici italiane del XX secolo: oggi avrebbe compiuto 99 anni
Il doodle di Google di oggi è dedicato all’astrofisica italiana Margherita Hack, conosciuta soprattutto per i suoi lavori di divulgazione scientifica sullo Spazio e su come funzionano le stelle, oltre che per il suo impegno civile. Hack era nata a Firenze il 12 giugno del 1922 ed è morta il 29 giugno del 2013. Oggi avrebbe compiuto 99 anni.
Si laureò in fisica nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1964 al 1992 è stata professoressa ordinaria di Astronomia all’università di Trieste, ed è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, sempre a Trieste, dal 1964 al 1987. Grazie al suo lavoro e alle numerose ricerche pubblicate, in quegli anni l’Osservatorio ottenne una notevole rilevanza nella comunità scientifica internazionale.
Hack si era specializzata nella classificazione delle stelle sulla base del loro spettro, cioè delle loro emissioni luminose e di radiazioni. Molti dei suoi studi erano inoltre dedicati all’analisi dei sistemi binari, cioè quei sistemi stellari in cui ci sono due stelle che orbitano intorno a un centro di massa comune. I sistemi binari sono diffusi nell’Universo, e il loro studio può dare importanti informazioni per comprendere come funzionano i corpi celesti.
Oltre alle decine di studi pubblicati sulle principali riviste scientifiche di astronomia e astrofisica, Hack scrisse numerosi libri di divulgazione scientifica con cui divenne molto famosa e conosciuta.
Fu tra i fondatori del CICAP e si è sempre dichiarata scettica verso ogni forma di fenomeno soprannaturale. È stata molto attiva nella società civile e in politica, e si è candidata più volte a diverse cariche elettive, sempre con formazioni di sinistra. Era atea e ha spesso criticato la Chiesa cattolica. Nel 2007 spiegò che:
Il compito della scienza è cercare di capire quali siano le leggi che regolano l’universo, la nostra vita, i nostri pianeti, senza ricorrere a Dio. Ricorrendo a Dio non c’è più bisogno di scienza. È come se Dio ci desse da fare le parole crociate, tanto poi se non si fanno, spiega tutto lui. Il compito della scienza è proprio quello di fare a meno di Dio. Cercare di capire con la propria ragione.