A Hong Kong il governo potrà censurare le opere cinematografiche che mettono in pericolo la «sicurezza nazionale»
Il governo di Hong Kong ha applicato delle nuove linee guida che per la prima volta consentiranno la censura delle opere cinematografiche per motivi politici. La nuova norma, resa pubblica venerdì, consentirà alla censura di vietare la distribuzione dei film il cui contenuto possa «costituire un pericolo per la sicurezza nazionale». La norma inoltre non si limita al contenuto, perché il censore, nel valutare un film, deve tenere conto anche dei «probabili effetti» che l’opera cinematografica potrebbe avere sulle «persone che potrebbero guardarla». Queste regole si applicano sia per i film prodotti localmente sia per quelli provenienti dall’estero e, come ha scritto il New York Times, sono volutamente molto generiche, per dare alla censura ampia possibilità di manovra.
La decisione del governo di Hong Kong è l’ultima di una lunga serie di norme e leggi che negli ultimi tempi hanno ridotto notevolmente la libertà dei cittadini della città cinese semiautonoma, a partire dall’approvazione l’anno scorso della legge sulla sicurezza voluta dal regime cinese. Tradizionalmente, la scena cinematografica di Hong Kong è una delle più libere e vivaci di tutta l’Asia, ma secondo molti esperti le nuove regole potrebbero creare un clima di paura e autocensura.