La multinazionale della lavorazione della carne JBS ha pagato 11 milioni di dollari di riscatto dopo un attacco informatico
Mercoledì la società statunitense controllata dalla multinazionale brasiliana JBS, la prima al mondo nel settore della lavorazione della carne, ha fatto sapere di aver pagato 11 milioni di dollari (9 milioni di euro) come riscatto per un attacco informatico subìto la scorsa settimana. L’amministratore delegato di JBS USA, Andre Nogueira, ha detto che l’attacco ha impedito il funzionamento dei macelli negli stabilimenti degli Stati Uniti e dell’Australia per un giorno.
Come l’attacco informatico dello scorso 7 maggio a danno dei sistemi della Colonial Pipeline, uno dei più grandi e importanti oleodotti degli Stati Uniti, anche questo è stato compiuto con un “ransomware”, ovvero un software malevolo installato dagli hacker che blocca alcuni dati, che vengono sbloccati solo con il pagamento di un riscatto (in inglese ransom). Secondo le indagini preliminari, nell’attacco non sarebbero stati sottratti dati aziendali né dati relativi ai dipendenti. Reuters ha scritto che secondo una persona coinvolta nelle indagini l’attacco sarebbe stato compiuto da un gruppo di hacker che ha legami con la Russia e avrebbe utilizzato il ransomware REvil, o Sodinokibi.
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