Unione Europea e Regno Unito litigano sulle salsicce
Da luglio per Brexit saranno vietate le esportazioni di carne refrigerata dalla Gran Bretagna all’Irlanda del Nord, ma il governo di Johnson finora ha fatto finta di niente
Negli ultimi giorni Unione Europea e Regno Unito stanno discutendo soprattutto di salsicce. In base agli accordi di Brexit, infatti, a partire dall’1 luglio le aziende della Gran Bretagna (intesa come l’isola di Inghilterra, Scozia e Galles) non potranno più esportare carichi di carne refrigerata verso l’Irlanda Del Nord, l’unico pezzo del Regno Unito che è rimasto nel mercato comune europeo per evitare la ricostruzione di una barriera fisica con l’Irlanda.
Il governo britannico insiste che la carne refrigerata britannica non costituisce un reale pericolo per la salute degli europei, mentre l’Unione Europea fa notare che il Regno Unito sapeva benissimo a cosa andava incontro quando ha sottoscritto gli accordi su Brexit, che hanno consentito di uscire definitivamente dall’Unione Europea l’1 gennaio 2021.
Mercoledì mattina le delegazioni europee e britanniche si sono incontrate a Londra per cercare di risolvere la questione delle salsicce e altri piccoli disagi che potrebbero avvenire nel Regno Unito a partire dall’1 luglio, quando entreranno in vigore alcune norme previste dagli accordi su Brexit. Dopo l’incontro la delegazione britannica ha fatto sapere che ci sono stati «progressi» in alcune «questioni limitate», come la libera circolazione dei cani guida per i non vedenti fra Gran Bretagna e Irlanda del Nord, ma non sulla questione delle carni refrigerate. «Non ci hanno ancora dato una spiegazione soddisfacente di quale sia il problema», ha detto a BBC News il segretario all’Ambiente britannico, George Eustice.
In realtà questioni come questa sono la diretta conseguenza della decisione del primo ministro Boris Johnson di lasciare l’Irlanda del Nord all’interno del mercato unico e dell’unione doganale europea, con l’obiettivo di non costruire una nuova frontiera fra l’Irlanda, che fa parte dell’Unione Europea, e l’Irlanda del Nord, che invece fa parte del Regno Unito.
All’epoca del compromesso, circa un anno e mezzo fa, la decisione fu celebrata dai giornali britannici con grandi lodi per Johnson. Alla fine del 2020, fra l’altro, il Regno Unito aveva ribadito in un documento ufficiale la sua intenzione di rispettare gli accordi in base ai quali a partire dall’1 luglio non avrebbe più potuto importare carne lavorata e refrigerata all’interno dell’Irlanda del Nord.
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Il vicepresidente della Commissione Europea Maroš Šefčovič, capo dei negoziatori europei per le conseguenze di Brexit, ha detto che l’Unione Europea ha offerto soluzioni temporanee per la questione della carne refrigerata, ma che i negoziatori britannici non hanno voluto accettare di rispettare gli standard europei di qualità e sicurezza delle carni. Šefčovič ha aggiunto che per l’Unione Europea al momento è difficile fidarsi del Regno Unito, che in questi sei mesi ha fatto poco per adeguarsi alle nuove regole in vigore dall’1 luglio (facendo forse affidamento sul fatto che l’Unione Europea avrebbe ammorbidito le proprie posizioni).
Non è chiaro come potrà andare a finire la disputa sulle salsicce. Il Guardian scrive che il governo irlandese e le istituzioni europee sperano che durante il G7 che inizierà venerdì 11 giugno il presidente statunitense Joe Biden possa fare pressioni su Johnson per trovare un compromesso.