Le Regioni potranno organizzarsi per somministrare i vaccini ai turisti
Lo ha annunciato il commissario Figliuolo, che ha messo però alcuni paletti
Il commissario per l’emergenza coronavirus in Italia Francesco Paolo Figliuolo ha detto che consentirà alle Regioni di organizzarsi per effettuare la somministrazione della seconda dose del vaccino anche ai turisti provenienti da altre Regioni che si trovano nei luoghi di vacanza.
Intervistato da Radio 24, ha detto che la Conferenza delle Regioni gli ha chiesto di poter essere più flessibili e dare la facoltà di somministrare la seconda dose di vaccino alle persone che si trovano in vacanza, quindi lontane dalla propria Regione di residenza. La decisione è stata ufficializzata in una nota inviata alle Regioni, non ancora pubblicata sul sito ufficiale del governo, in cui si dice che sarà possibile redistribuire le dosi tra le Regioni, che però dovranno informare il Commissario con «congruo anticipo».
La somministrazione in vacanza della seconda dose, sempre secondo la nota, dovrebbe tuttavia avvenire «per eccezionali motivi».
Nella nota Figliuolo cita anche il problema dello spostamento dei dati dei cittadini dai sistemi informatici della Regione in cui si è fatta la prima dose a quelli in cui i turisti potrebbero fare la seconda, sostenendo che i sistemi dovrebbero già essere in grado di effettuare l’operazione: «Per quanto attiene alla registrazione sui sistemi informatizzati, le attuali procedure, qualora correttamente implementate da ciascuna Regione/Provincia autonoma, già consentono la regolare tenuta dei flussi informativi», si legge nella nota.
Della possibilità di somministrare i vaccini nei luoghi di vacanza si discute da settimane. Le Regioni hanno fatto molta pressione sul governo per trovare una soluzione per chi ha già ricevuto la prima dose ed è in attesa della seconda, e deve quindi rispettare l’intervallo di tempo tra le due per essere sicuro di completare il ciclo.
Il tema era molto sentito dalle Regioni in cui il turismo estivo è particolarmente importante per l’economia locale, e alcune di queste si erano già organizzate autonomamente per permettere la vaccinazione dei turisti. I presidenti di Piemonte e Liguria, Alberto Cirio e Giovanni Toti, avevano stretto un accordo che prevedeva di scambiarsi i dati sulla gestione delle prenotazioni, in modo da vaccinare più facilmente le persone che si spostano da una regione all’altra.
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