Cosa serve per un viaggio in bici
Che sia di un weekend o di più settimane, una lista dello stretto necessario per chi si avvicina al "cicloturismo"
Negli ultimi mesi molte persone si sono riavvicinate o approcciate alla bici per la prima volta per via del bonus bici e di una serie di maggiori attenzioni e incentivi per gli spostamenti quotidiani individuali. Con le restrizioni legate alla pandemia molti hanno usato le loro biciclette, vecchie o nuove che fossero, per esplorare i dintorni dei luoghi in cui abitano e coniugare il desiderio di uscire a fare attività fisica con quello di evitare i luoghi affollati.
Con queste premesse, un viaggio in bici potrebbe essere una soluzione interessante per chi sta pensando a vacanze un po’ più avventurose, ma per qualche motivo ha scartato un viaggio a piedi e non è tipo da andare in camper. Con l’aiuto di una redattrice che di viaggi in bici ne ha fatti parecchi, abbiamo messo insieme alcuni consigli che possono tornare utili per chi quest’estate vuole darsi al cosiddetto “cicloturismo”.
La bici
Che abbiate intenzione di fare un giro di un pomeriggio o un viaggio di diverse settimane, le cose essenziali da avere sono più o meno le stesse. Innanzitutto la bici: ci sono dei modelli pensati appositamente per il cicloturismo o per le strade miste, che costano dai 600 euro in su, ma in generale qualsiasi bici in buono stato può essere adattata alle esigenze di viaggio. Certo, se l’idea è un viaggio in Siberia, la Graziella di nonna potrebbe non essere la scelta più azzeccata, ma in generale tutte le bici un po’ solide possono fare viaggi non troppo estremi.
È importante che una buona bici-da-vacanza abbia dei rapporti (dei cambi, per capirci) che permettano di affrontare pendenze diverse, magari con appresso qualche chilo di borse. Ruote e copertoni vanno scelti in base al percorso e alla presenza o meno di sterrato, e la possibilità di allestire un portapacchi può essere utile (ma non indispensabile, come vedremo tra poco). Se non si è particolarmente pratici di telai, raggi, catene, freni e pignoni, conviene trovare qualcuno a cui far dare un’occhiata alla bici per un controllo pre-partenza.
Se non è noleggiata, è consigliabile che chi userà la bici ci abbia preso un po’ di confidenza prima della partenza: è bene capire quanto scomoda può diventare la sella dopo qualche ora di pedalata e se braccia e mani si trovano a loro agio con il manubrio.
Lo strettissimo necessario
Una volta che ci si mette in viaggio è fondamentale avere con sé alcuni strumenti per affrontare piccoli imprevisti o riparazioni di base, fosse anche solo per riuscire a raggiungere pedalando un’officina in cui affidare la bici a mani più sapienti. Da questo punto di vista, lo stretto indispensabile è rappresentato da:
- una pompetta per gonfiare le gomme
- un kit per provare ad aggiustare le camere d’aria bucate e dei ricambi per i casi in cui non ci si riesca
- un multitool, cioè una sorta di coltellino svizzero per la meccanica ciclistica per sistemare, allentare, tirare, svitare, stringere o avvitare quel che capita, e provare a sistemare eventuali problemi a ruote, freni o pedali. Ce ne sono di varie dimensioni e peso: alcuni molto forniti, come quello di Crank Brothers, e altri più essenziali.
A prescindere da cosa sceglierete di acquistare, tutte queste cose in genere sono abbastanza compatte da poter stare in una piccola borsa sottosella.
Completano la lista dello strettissimo indispensabile per un viaggio in bici due luci di posizione ricaricabili, un casco e qualcosa di impermeabile per ripararsi dal maltempo improvviso. Possono essere molto utili anche uno specchietto retrovisore, per controllare le condizioni del traffico e quelle dei compagni di viaggio, dei guanti da ciclismo per evitare di sudare e degli occhiali per proteggersi da sole e vento.
– Leggi anche: Come si sceglie un casco da bici?
Per quanto riguarda l’abbigliamento sportivo valgono le regole che valgono in generale. Sopra è meglio usare maglie tecniche in tessuto sintetico o, se siete disposti a spendere un po’ di più, in lana merinos, che si asciuga subito perché è molto traspirante, regola la temperatura sia d’estate che d’inverno, fa sudare meno e non puzza. I pantaloncini imbottiti sono un’altra cosa molto consigliata: online se ne trovano di marchi e modelli molto diversi e con prezzi più o meno alti. Se preferite spendere poco, tenete conto del fatto che quelli più economici potrebbero essere poco resistenti o non abbastanza coprenti.
Cosa portare in viaggio
Un viaggio in bici può essere faticosissimo o estremamente rilassante: dipende dal percorso, dalla stagione, dal livello di allenamento di chi pedala e ovviamente dai chilometri fatti in un giorno e – nel caso di viaggi un po’ più lunghi – nei giorni precedenti. Prima di partire ci si fa un’idea più o meno precisa dell’itinerario e delle modalità di viaggio: se si prevede di pernottare e mangiare fuori tutti i giorni, si può viaggiare più leggeri. In caso contrario occorre invece portare tutto ciò di cui si può avere bisogno, e quindi, grosso modo, le stesse cose che si metterebbero nello zaino per una vacanza a piedi.
La tenda
In questo caso la regola generale, viste le limitazioni di spazio e di peso, è portarsi appresso il meno possibile, e possibilmente cose leggere. Nel caso della tenda, il consiglio è di prenderne una che sia il più possibile leggera e compatta, impermeabile, e meglio se autoportante, in modo da poter essere piantata in qualsiasi tipo di terreno. La redattrice del Post che negli anni ha acquisito una certa esperienza per quanto riguarda i viaggi in bici usa questa tenda di Salewa per due persone che su Amazon costa 156 euro, ma dice che ce ne sono altre altrettanto affidabili. Per chi vuole spendere un po’ meno per esempio c’è questa di V Vontox a 65 euro.
Per dormire
La scelta del sacco a pelo dipende molto dalla stagione e dalle altitudini che si intendono raggiungere. Per un viaggio estivo in Italia o in paesi con climi simili ne può andare bene uno che abbia la temperatura minima intorno ai 15 gradi, come questo di Decathlon che è disponibile in tre taglie (40 euro). Poi, qualsiasi sia la stagione, un materassino gonfiabile è sempre consigliato perché aiuta a svegliarsi più riposati e protegge dall’umidità del terreno: questo di Decathlon costa 30 euro. Per gestire le varie incombenze da campeggiatori quando tramonta il sole è obbligatoria una luce frontale o una piccola lampada ricaricabile.
Per mangiare
Per quanto riguarda i pasti, molto dipende dalle proprie velleità culinarie in condizioni precarie, ma un fornelletto e una bombola sono fondamentali. Se il vostro viaggio in bici prevede delle tratte in aereo e quindi non potete portare con voi la bombola, assicuratevi che l’attacco del vostro bruciatore sia compatibile con quello delle bombole disponibili nel paese in cui andate. Per completare la “cucina”, possono tornare utili un pentolino con stoviglie e bicchieri riutilizzabili, un piccolo tagliere e un coltello affidabile (due cose che alzeranno notevolmente la qualità dei vostri pasti). È anche utile avere dei piccoli contenitori con scorte di sale, olio, zucchero, bustine di tè, e per i più abitudinari una piccola moka con del caffè.
Dove mettere tutte queste cose?
Dopo aver stimato la quantità di bagaglio che si intende portare si può capire quali sacche da bici scegliere, cercando di distribuire il peso nel modo più omogeneo. Nel caso in cui si parta per un viaggio con un elevato livello di autonomia, è preferibile una coppia di sacche laterali da agganciare al portapacchi: queste di Vaude e queste di Ortlieb sono entrambe di qualità e costano sui 130 euro. La cosa fondamentale prima di fare qualsiasi acquisto è assicurarsi che siano impermeabili. Una piccola borsa da manubrio è comoda per riporre le cose di valore o quelle che si usano più spesso.
Se invece si decide di viaggiare leggeri, ci si può orientare verso una saddle bag, cioè una borsa da agganciare sotto il sellino senza portapacchi. La capienza è inferiore rispetto alle sacche laterali, ma è un ottimo compromesso per chi decide di ridurre al minimo il bagaglio. In ogni caso, va considerata la compatibilità tra borse e biciclette: per esempio alcune borse da manubrio non risultano comode su certi manubri pieni di fili, e alcune saddle bag particolarmente capienti potrebbero non stare bene su certi telai o in casi in cui la distanza tra sella e ruota sia ridotta.
Qualsiasi sia la scelta, le borse vanno riempite come si farebbe con uno zaino, mettendo quello che viene usato con più frequenza (come la crema solare, qualcosa da mangiare al volo o il portafogli) in quella da manubrio, e lasciando sul fondo di quelle più capienti le cose che invece servono per la sera o la notte.
– Leggi anche: Le creme solari più economiche online
Per avere lo smartphone a portata di mano, che sia per controllare il percorso o per fare qualche foto, si può scegliere un supporto da agganciare al manubrio. Per assicurarsi di non rimanere con lo smartphone scarico meglio portare una o più powerbank e, per i più audaci, un piccolo pannello solare da mettere sulle borse per ricaricare i dispositivi mentre si è in movimento o quando non c’è accesso all’elettricità.
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Dopo aver messo tutto al proprio posto, resta da trovare uno spazio per il lucchetto (o catena, per chi la chiama così) che sia comodo da raggiungere in ogni momento: molti vengono venduti con un sostegno da agganciare al telaio.
Alcuni campeggi e strutture ricettive hanno dei posti adibiti a ricovero per le bici: un sito utile per trovarli è Albergabici, altrimenti, quando si prenota, è sempre bene chiedere se c’è un posto dove lasciarle e poi controllare due volte di averle legate nel modo giusto.
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