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  • Lunedì 7 giugno 2021

Che cos’è la finanza etica

Come funziona il mercato degli investimenti nelle aziende considerate responsabili e sostenibili

(Etica SGR)
(Etica SGR)

La “finanza etica” non è, come spesso si crede, un’invenzione di anni recentissimi legata a una maggiore sensibilità degli investitori più giovani verso un’economia che sia sostenibile dal punto di vista ambientale e responsabile da quello sociale.

Secondo alcuni analisti i pionieri di questo tipo di investimento furono infatti uomini d’affari statunitensi che, per motivi religiosi (erano cristiani quaccheri e metodisti), non volevano sostenere il commercio di schiavi o di armi, e in seguito anche di tabacco e alcol. All’inizio del Novecento negli Stati Uniti nacquero quindi i primi fondi di investimento “responsabili”, che escludevano dai propri portafogli società che operavano in questi settori.

Un ulteriore sviluppo dei cosiddetti investimenti “responsabili” si ebbe ad esempio fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, quando molti investitori decisero di non concedere il loro denaro a società legate in qualche modo al regime sudafricano, in cui allora vigeva l’apartheid. Questa accresciuta sensibilità portò a una notevole diminuzione degli investimenti in Sudafrica, soprattutto da parte delle aziende statunitensi che temevano di perdere i propri investitori.

Non esistono standard internazionali uniformi per classificare gli “investimenti etici”, anche se dal marzo 2021 è entrato in vigore il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), primo regolamento con cui l’Unione Europea disciplina gli investimenti sostenibili (cioè dà i criteri per stabilire se lo siano o meno). In generale i fondi etici fanno riferimento ai principi per un investimento responsabile (PRI) cosiddetti “ESG”: E sta per environmental, cioè “ambientali”, S per social, cioè “sociali”, e G per governance, cioè di buon governo aziendale. La “finanza etica” è quella che valuta le aziende in base al rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, al rapporto che ha con i propri dipendenti e con gli abitanti delle aree in cui opera, ma anche in base a criteri “di governance“, come il rispetto dei regimi fiscali, gli stipendi dei dirigenti, la presenza di corruzione e il processo di nomina degli amministratori.

Quindi la finanza etica include nel pacchetto dei propri investimenti i settori economici considerati “etici” a prescindere dal fatto che siano sostenibili da un punto di vista ambientale. Questi temi possono però rientrare, insieme agli altri, nella valutazione di non eticità, come gli investimenti in settori considerati altamente impattanti, ad esempio quelli del carbone e del petrolio. In generale i settori considerati “non etici” sono, fra gli altri, quelli delle armi, del gioco d’azzardo, del tabacco oppure società coinvolte in episodi negativi nell’ambito della corruzione o del rispetto dei diritti dei lavoratori.

Etica SGR, società di gestione del risparmio del gruppo Banca Etica, fondata nel 2000, ha focalizzato la sua proposta di fondi comuni che investono in realtà che garantiscono standard etici dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG appunto) con uno sguardo più a lungo termine e un potenziale valore aggiunto in termini di rendimento. Offre i suoi fondi comuni sia a risparmiatori privati, sia a investitori istituzionali (come ad esempio banche, compagnie di assicurazione, fondi pensione, casse di previdenza, governi e amministrazioni locali).

Etica SGR, che gestisce un patrimonio di circa 6 miliardi di euro e ha 350mila clienti, ha codificato i criteri “ESG” in una metodologia che permette una gestione più rigorosa del rischio d’investimento rispetto ai fondi tradizionali. Secondo Francesca Colombo, Responsabile Analisi e Ricerca di Etica SGR, durante la pandemia da coronavirus, in un clima di forte incertezza e volatilità dei mercati finanziari, i fondi etici e responsabili hanno sopportato meglio la crisi perché si tratta in genere di investimenti a medio-lungo termine (e quindi per loro natura meno sensibili alle oscillazioni dei mercati), ma anche grazie alla selezione della metodologia “ESG”, che ad esempio ha escluso dalle possibili aziende su cui investire quelle dei settori petrolifero e minerario, fra le più colpite dalla crisi.

Inoltre, per concorrere a una risposta etica alla pandemia, Etica SGR, insieme a circa 150 investitori internazionali, ha aderito all’iniziativa promossa dal network ATM (Access To Medicine, organizzazione che si batte per l’accesso ai farmaci per tutti) che ha lanciato un invito all’impegno comune per lo sviluppo, la produzione e la garanzia di accesso equo a cure e vaccini contro il coronavirus, in particolare nei Paesi più poveri. L’iniziativa si chiama Investor statement on Covid-19 in advance of G7, G20 and ACT-Accelerator Facilitation Council e i firmatari, che insieme gestiscono risorse per un valore superiore a 14 mila miliardi di dollari, si sono anche impegnati a stimolare le aziende del settore sanitario per promuovere azioni più energiche per contribuire ad accelerare la fine della pandemia.