L’Unione Europea ha chiuso il suo spazio aereo e i suoi aeroporti ai voli bielorussi
Dalla mezzanotte di sabato le compagnie aeree della Bielorussia non possono volare nello spazio aereo dell’Unione Europea, né far decollare o atterrare i propri aerei dagli aeroporti dei paesi membri. È una delle misure punitive contro la Bielorussia decise il 24 maggio dai leader dei paesi dell’Unione in risposta al dirottamento del volo Ryanair Atene-Vilnius ordinato dal presidente Alexander Lukashenko per arrestare il giornalista di opposizione Roman Protasevich.
Mercoledì inoltre l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (AESA) ha comunicato a tutte le compagnie aeree europee di non volare nello spazio aereo bielorusso tranne che in casi di emergenza. La International Air Transport Association (IATA), organizzazione internazionale che raggruppa centinaia di compagnie aeree di tutto il mondo, ha criticato questa indicazione, che riguarda circa 400 voli ogni giorno e rende più lunghi e costosi i collegamenti aerei tra Europa e Asia, ma per l’Unione Europea e la NATO il dirottamento ordinato da Lukashenko è stato un atto che non può essere tollerato.
La compagnia aerea di stato bielorussa Belavia gestisce collegamenti aerei con venti diversi aeroporti europei, tra cui alcuni quelli di Milano e Roma.