• Mondo
  • Venerdì 4 giugno 2021

Il video di Roman Protasevich diffuso dalla televisione bielorussa

Il giornalista arrestato dopo il dirottamento del volo Ryanair confessa diversi reati: molto probabilmente è stato costretto

Fermo immagine dell'intervista a Roman Protasevich (Twitter)
Fermo immagine dell'intervista a Roman Protasevich (Twitter)

Giovedì la televisione di stato bielorussa ha diffuso un video che sembra mostrare una confessione del giornalista e dissidente Roman Protasevich, arrestato a Minsk lo scorso 23 maggio a seguito del dirottamento del volo Ryanair Atene-Vilnius ordinato dal presidente autoritario bielorusso Alexander Lukashenko. Nel video Protasevich dice di avere organizzato proteste antigovernative illegali e loda Lukashenko: secondo la famiglia del giornalista, e secondo moltissimi osservatori, la “confessione” non sarebbe stata spontanea, ma forzata dal regime bielorusso.

Tra le altre cose, nel video Protasevich dice di avere cercato di rovesciare il regime, e aggiunge di «aver iniziato a capire che lui [Lukashenko] sta facendo la cosa giusta»; dice inoltre di rispettare il presidente «senza alcun dubbio». Alla fine dell’intervista inizia a piangere e aggiunge di sperare che un giorno potrà sposarsi e avere una famiglia.

Il video è sembrato assai simile a molti altri diffusi dai regimi autoritari con protagonisti dissidenti e oppositori costretti a fare confessioni pubbliche di reati mai commessi. Nel caso Protasevich, inoltre, non sembrano esserci dubbi che la confessione sia stata forzata, per la storia personale del giornalista e per le sue attività degli anni più recenti.

Protasevich ha 26 anni ed è uno dei fondatori di Nexta Live, un canale Telegram diventato fondamentale per la circolazione di informazioni libere in Bielorussia; come molti giornalisti, intellettuali e oppositori politici, dal 2019 viveva all’estero – in Lituania – per sfuggire alla repressione del regime. Lo scorso autunno era stato accusato dal regime di «atti di terrorismo» per aver contribuito attraverso Nexta a rendere possibili le enormi proteste contro Lukashenko, che a sua volta era stato accusato di aver manipolato le elezioni dello scorso agosto per ottenere il sesto mandato presidenziale consecutivo. Se sarà ritenuto colpevole delle accuse a suo carico potrebbe trascorrere fino a 15 anni in carcere; la Bielorussia è l’unico stato dell’Europa che ammette ancora la pena di morte, anche per reati legati al terrorismo.

Era la terza volta che Protasevich compariva sulla televisione di stato dopo il suo arresto: in un’altra intervista aveva detto che era inutile che l’opposizione organizzasse altre manifestazioni antigovernative. Tra le altre cose, la persona che lo ha intervistato giovedì non è un conduttore televisivo professionista, ma Marat Markov, il capo del canale ONT della televisione di stato bielorussa, nonché ex membro dell’amministrazione di Lukashenko.

– Leggi anche: L’incredibile storia del volo Ryanair fatto deviare dal regime bielorusso