I resti del sottomarino indonesiano affondato ad aprile non saranno recuperati
Il governo indonesiano ha rinunciato alle attività di recupero dei resti del sottomarino RI Nanggala 402, affondato con un equipaggio di 53 persone alla fine dello scorso aprile durante un’esercitazione a un centinaio di chilometri dalla costa settentrionale di Bali. Il sottomarino era stato trovato sul fondale a una profondità di circa 800 metri e spezzato in tre parti.
Nelle ultime settimane, squadre di recupero indonesiane avevano effettuato una ventina di immersioni, con l’aiuto di alcune squadre cinesi. Erano riuscite a scattare fotografie e a riprendere i resti del sottomarino, ma non a recuperare i corpi dei membri dell’equipaggio. Constatate le difficoltà nell’esplorare la zona, le autorità indonesiane hanno deciso di chiudere le attività senza tentare nuovi recuperi.
Il KRI Nanggala 402, costruito in Germania nel 1977, era uno dei cinque sottomarini in dotazione alla marina indonesiana. Il 23 aprile stava conducendo un’esercitazione con siluri a circa 96 chilometri dalla costa nord di Bali, ma a un certo punto aveva smesso di comunicare. Vicino alla posizione in cui si trovava prima di immergersi erano state trovate tracce di carburante, che avevano fatto ipotizzare un danno al serbatoio.
Erano state organizzate missioni di ricerca internazionali per ritrovare il sottomarino, ma fin da subito la marina indonesiana aveva temuto che il sottomarino fosse finito a profondità troppo elevate perché i membri dell’equipaggio potessero essere sopravvissuti.