Il Garante per la privacy ha ordinato all’associazione Rousseau di consegnare al Movimento 5 Stelle i dati sui suoi iscritti
Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato all’associazione Rousseau di consegnare al Movimento 5 Stelle i dati sui suoi iscritti entro 5 giorni, esprimendosi su una controversia che va avanti da settimane tra la società di Davide Casaleggio e il partito politico dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il Garante ha stabilito che l’Associazione Rousseau, che possiede l’omonima piattaforma online per le votazioni del M5S, è responsabile sui dati sugli iscritti, ma il M5S ne è titolare, e quindi può disporne come vuole.
È una buona notizia per Conte, Luigi Di Maio e la maggioranza “moderata” del M5S, che dopo la formazione del governo Draghi si era separata dall’ala più radicale, a cui si erano uniti Rousseau e Casaleggio. Nell’ambito dello scontro politico e di influenze che ne era scaturito, Casaleggio si era rifiutato di consegnare al M5S i dati sugli iscritti alla piattaforma, cioè la base del partito. Sosteneva, basandosi su una sentenza giudiziaria, che il M5S non avesse un vero rappresentante legale, e che quindi la richiesta non fosse legittima. Tra i motivi per cui il M5S vuole i dati, c’è soprattutto il fatto che ne ha bisogno per organizzare una nuova consultazione per eleggere Conte come leader del partito: una precedente votazione su Rousseau, infatti, aveva modificato lo statuto istituendo un organo direttivo di cinque membri. Quel progetto era poi stato di fatto accantonato, ma senza una nuova consultazione il M5S non può concretamente nominare Conte suo leader.