La Bielorussia ha temporaneamente vietato alla maggior parte dei suoi cittadini di andare all’estero
Le autorità bielorusse hanno temporaneamente rafforzato le restrizioni sugli spostamenti dei cittadini, consentendo soltanto a quelli che hanno residenza fissa in altri paesi e ai funzionari pubblici di viaggiare all’estero. L’annuncio è arrivato nel pieno delle tensioni tra Bielorussia e Unione Europea dovute all’ordine del regime bielorusso di far dirottare un volo Ryanair verso la capitale Minsk con l’obiettivo di arrestare il giornalista di opposizione Roman Protasevich, che si trovava a bordo. Nei giorni successivi al dirottamento diverse compagnie aeree europee avevano evitato di sorvolare lo spazio aereo bielorusso e l’Unione Europea si era espressa contro il presidente autoritario Alexander Lukashenko, annunciando che avrebbe imposto nuove sanzioni economiche. Ufficialmente le restrizioni sono state introdotte per motivi legati alla pandemia da coronavirus.
Negli anni moltissimi giornalisti, intellettuali e politici di opposizione bielorussi hanno lasciato il paese a causa del governo autoritario di Lukashenko e della crescente repressione nei confronti del dissenso. Tra questi sia Protasevich che Svetlana Tikhanovskaya, la principale oppositrice politica di Lukashenko e candidata alle elezioni presidenziali, si erano trasferiti in Lituania.
Lukashenko ha confermato che Protasevich verrà processato in Bielorussia, così come la sua fidanzata, Sofia Sapega, che è cittadina russa ed è stata arrestata con lui a Minsk. Nel frattempo, oggi un altro giovane attivista che era stato arrestato dal regime con l’accusa di aver organizzato una protesta antigovernativa, Stepan Latypau, ha provato a tagliarsi la gola durante un’udienza in un tribunale di Minsk: prima di farlo, Latypau ha detto che le forze di sicurezza avevano minacciato di incriminare i suoi familiari e i vicini se non avesse confessato le sue colpe.
Attenzione: il video contiene immagini forti
Horrific scene. This Belarusian activist, before trying to slit his throat with a pen in court, said, "the GUBOPiK (a brutal police force of Lukashenko's) promised that if I don't admit my guilt then there will be criminal cases opened against my relatives and neighbors." https://t.co/uY1SEs8t9u
— Christopher Miller (@ChristopherJM) June 1, 2021
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