La Svizzera ha abbandonato le discussioni sul cosiddetto “accordo quadro” con l’Unione Europea, che andavano avanti dal 2014
La Svizzera ha deciso di abbandonare le discussioni sul cosiddetto “accordo quadro” di cooperazione con l’Unione Europea, dicendo di non poter rispettare le richieste dell’Unione su alcuni temi, come l’adeguamento degli stipendi dei suoi cittadini e l’immigrazione. Le discussioni sull’accordo andavano avanti dal 2014 e avrebbero dovuto migliorare e aggiornare le relazioni tra le due parti su diverse materie, che attualmente sono regolate da oltre 100 trattati e danno alla Svizzera l’accesso al mercato unico in cambio del mantenimento delle frontiere aperte e dell’allineamento al diritto dell’Unione Europea.
La necessità di raggiungere un accordo si era fatta più urgente dopo Brexit, perché l’Unione Europea temeva che il Regno Unito prendesse a modello le condizioni dei trattati con la Svizzera, rimanendo nel mercato unico ma uscendo dalle strutture formali dell’Unione Europea. La Svizzera è il quarto maggior partner commerciale dell’Unione Europea: nel 2020 aveva esportato nell’Unione beni e servizi per 160 miliardi di euro.
La decisione del governo svizzero, ha scritto Politico, potrà avere importanti conseguenze, perché significa che le due parti non saranno in grado di aggiornare una lunga serie di trattati bilaterali che si occupano dei temi più vari, tra cui il commercio, i trasporti e i dispositivi medici. L’Unione Europea aveva infatti detto che senza il più ampio “accordo quadro” non sarebbero stati né conclusi nuovi accordi con la Svizzera, né aggiornati quelli già esistenti.