Gli UFO, seriamente
Dopo decenni di ipotesi e teorie bislacche sugli alieni, negli Stati Uniti sta per essere diffuso un importante rapporto sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati
Il prossimo giugno l’intelligence degli Stati Uniti renderà pubblico un atteso rapporto sui fenomeni aerei non identificati (UAP), con informazioni su come negli anni il governo abbia gestito le segnalazioni di avvistamento. Il documento dovrebbe fornire dettagli sulle attività da parte del dipartimento della Difesa su quelli che comunemente vengono chiamati UFO (oggetti volanti non identificati), alla base di speculazioni su misteriose tecnologie, secondo alcuni di natura aliena, e fonte di ispirazione per romanzi e film di fantascienza.
La possibilità di avere per la prima volta in modo esteso informazioni sugli UFO, oltre che alcune dichiarazioni di esponenti politici ed ex presidenti, hanno portato a una rinnovata attenzione verso il fenomeno negli Stati Uniti. Nelle ultime settimane numerosi giornali hanno dedicato articoli e approfondimenti al tema, che sono stati poi ripresi anche in altri paesi compreso il nostro, talvolta con titoli sensazionalistici e con allusioni all’esistenza degli alieni.
UFO e alieni
Un oggetto volante non identificato indica qualsiasi fenomeno osservato nel cielo le cui cause non possono essere spiegate, per esempio a causa del modo in cui vola quell’oggetto o per via della sua forma. Se in seguito ulteriori analisi e approfondimenti consentono di comprenderne l’origine, l’UFO smette di essere tale e assume altre definizioni.
Si può quindi dire che gli UFO esistono senza implicare che esistano gli alieni e che quegli oggetti non identificati siano frutto delle loro tecnologie. Ciò nonostante, ormai da tempo “UFO” è diventato per molti un sinonimo per indicare le astronavi aliene. Negli anni sono nate organizzazioni, talvolta perfino culti, che indicano gli avvistamenti UFO come una prova delle loro convinzioni non solo sull’esistenza di forme di vita aliene, ma anche sulla loro presenza sulla Terra.
Il termine UFO fu utilizzato a partire dai primi anni Cinquanta dall’aeronautica militare degli Stati Uniti per catalogare gli oggetti volanti per i quali non era possibile dare una definizione certa, anche dopo l’analisi di esperti. Qualche anno prima, nel 1947, il pilota statunitense Kenneth Arnold era stato tra i primi a segnalare la presenza di fenomeni aerei che non era riuscito a spiegare mentre sorvolava lo stato di Washington. Disse di avere visto alcune luci intermittenti che procedevano ad alta velocità e con un moto irregolare. Le sue dichiarazioni furono riprese dai media statunitensi e furono alla base delle prime fascinazioni intorno agli UFO e ai cosiddetti “dischi volanti”.
La Terra è sorvegliata da decine di satelliti in orbita per le osservazioni e conta centinaia di telescopi puntati verso la volta celeste; un’astronave extraterrestre sarebbe probabilmente avvistata al suo arrivo, ben prima degli aerei militari o delle osservazioni amatoriali. La maggior parte degli esperti e degli scienziati mantiene un approccio scettico e scientifico sul fenomeno, ricordando che nella grande categoria “UFO” nel corso dei decenni è finito un po’ di tutto, con fenomeni anche molto diversi tra loro, alcuni facilmente spiegabili e altri per i quali si è ancora alla ricerca di una spiegazione convincente.
Sicurezza
Gli UFO non sono presi in considerazione solamente da chi li ritiene senza dubbio una manifestazione aliena. I loro avvistamenti sono valutati dai governi in numerosi paesi, perché potrebbero condurre alla scoperta di minacce per la sicurezza nazionale o di nuove tecnologie sviluppate in ambito militare o civile. Le attività di ricerca e analisi vengono solitamente gestite in segreto o comunque senza grande pubblicità, sempre per motivi di sicurezza nazionale. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a una maggiore apertura da parte di alcune istituzioni, che hanno riconosciuto di avere programmi di studio e analisi degli UFO.
Avvistamenti
L’estate scorsa negli Stati Uniti, per esempio, il dipartimento della Difesa organizzò un gruppo di lavoro per l’analisi dei fenomeni aerei non identificati (UAP), con l’obiettivo di provare a ricostruire causa e origini degli UFO. La decisione era arrivata ad alcuni mesi di distanza dalla desecretazione di tre video girati da piloti militari statunitensi che avevano registrato la presenza in cielo di oggetti mai osservati prima e difficili da spiegare. All’epoca il dipartimento della Difesa spiegò che quei filmati mostravano fenomeni ancora «non identificati» dal gruppo di lavoro.
I tre video, uno girato nel 2004 e gli altri due nel 2015, erano in realtà in circolazione già da diversi anni, in seguito alla loro diffusione non autorizzata resa possibile da un ex collaboratore al progetto sugli UAP. La loro pubblicazione aveva attirato grandi attenzioni e portato a speculazioni, anche piuttosto creative, spingendo quindi il governo degli Stati Uniti a intervenire con una diffusione per vie ufficiali dei video, in modo da ridurre il rischio di incomprensioni o la condivisione di teorie del complotto.
Nel 2019 era inoltre stato registrato un altro video, diffuso di recente da un documentarista che ne era entrato in possesso, e che mostrava riprese effettuate da un aereo militare statunitense su un tratto di mare vicino a San Diego (California). Il filmato mostrava uno strano oggetto in volo, che sembrava poi scomparire in acqua senza lasciare tracce.
La scorsa estate la diffusione ufficiale dei video aveva ricevuto qualche attenzione nei primi giorni, per poi passare in secondo piano rispetto alle numerose notizie sulla pandemia da coronavirus. Negli ultimi giorni la loro esistenza ha attirato nuove curiosità negli Stati Uniti in seguito a un servizio della trasmissione 60 Minutes, che ha intervistato alcuni dei piloti coinvolti in quegli avvistamenti.
Parlando dell’UFO ripreso nel 2004, uno di loro ha spiegato di avere notato «un piccolo oggetto bianco» che a distanza appariva come un confetto: non aveva né ali ne altri segni visibili e si muoveva senza seguire una precisa traiettoria. Dopo essersi avvicinato per riprenderlo meglio, il pilota ha notato che l’oggetto aveva iniziato a imitare i movimenti del suo aereo, per poi allontanarsi a grande velocità dopo che i due veicoli si erano avvicinati a meno di un chilometro.
Analisi
Un rapporto come quello sull’avvistamento del 2004 sarebbe diventato oggetto di studio per il Programma avanzato di identificazione di minacce aerospaziali istituito segretamente dal dipartimento della Difesa nel 2007. L’iniziativa era stata finanziata con 22 milioni di dollari, era segreta e aveva l’obiettivo di analizzare gli avvistamenti di UFO. Fu chiusa cinque anni dopo, ma la sua esistenza fu riconosciuta ufficialmente solo alla fine del 2017. Seppure concluso, il programma aveva portato a una delle rare ammissioni sulle attività di indagine da parte del governo sugli oggetti volanti non identificati.
Dal 2019, l’esercito statunitense ha diffuso linee guida per i piloti, in modo da rendere più sistematica e organizzata la segnalazione degli UAP e migliorare il successivo lavoro di analisi. Un pilota, intervistato sempre da 60 Minutes, ha dichiarato di avere visto UAP quasi su base giornaliera per almeno un paio di anni, e di avere notizie da colleghi su una frequenza simile di avvistamenti.
Rapporto
Il rapporto atteso per giugno era stato commissionato lo scorso anno, con la richiesta di fornire una rassegna sulle attività svolte dall’Ufficio dell’intelligence della Marina militare, dall’FBI e dal gruppo di lavoro sugli UAP. La documentazione sarà presentata al Congresso e resa disponibile al pubblico. Dovrebbe contenere dati e informazioni utili per comprendere la quantità di avvistamenti presi in esame in questi anni, ma non tutti sono convinti che possa portare a particolari rivelazioni.
L’interesse verso gli UAP è in primo luogo legato alla sicurezza nazionale e per questo alcuni senatori statunitensi si sono interessati al tema, chiedendo maggiori informazioni. Alcuni degli oggetti avvistati potrebbero derivare da tecnologie sviluppate da paesi nei quali gli Stati Uniti non hanno molta fiducia, come la Russia e la Cina. Secondo altri sarebbero invece dimostrazioni di attività aliene, circostanza che però richiederebbe diverse altre prove per essere confermata.
C’è infine chi ipotizza che gli oggetti avvistati siano il frutto di effetti di luce, aberrazioni o distorsioni della visione che possono subire i piloti mentre sono in volo su jet supersonici. Alcuni avvistamenti sono stati però resi possibili dai radar e dagli altri strumenti a bordo degli aerei, che più difficilmente vengono tratti in inganno dagli effetti ottici. In alcuni casi gli UAP sono stati inoltre osservati in contemporanea da più piloti, a bordo di aerei diversi e con posizioni di osservazione differenti.