In un’intervista al Financial Times, il CEO di AstraZeneca ha detto che il Regno Unito aveva la priorità nella fornitura dei vaccini
Il CEO di AstraZeneca, Pascal Soriot, in un’intervista con il Financial Times ha detto che l’azienda aveva un accordo con il Regno Unito per garantire al paese priorità nella fornitura dei vaccini. Negli scorsi mesi AstraZeneca era stata al centro di forti polemiche a causa dei ritardi e delle inefficienze nella consegna del proprio vaccino contro il coronavirus ai paesi dell’Unione Europea. La Commissione Europea aveva accusato l’azienda di non aver rispettato i patti, avanzando l’ipotesi che i suoi dirigenti avessero deciso di dare priorità ad altri paesi disposti a comprare le dosi a un prezzo più alto: uno dei principali paesi coinvolti era il Regno Unito, dove la campagna vaccinale aveva fatto in gran parte affidamento sul vaccino di AstraZeneca e non aveva subìto ritardi.
Al tempo, Soriot aveva detto che la ragione per cui nel Regno Unito non c’erano stati ritardi nella consegna delle dosi dipendeva dalle tempistiche del contratto, stipulato con tre mesi di anticipo rispetto a quello con l’Unione Europea. L’azienda tuttavia aveva già fatto sapere che, sulla base dei contratti, i vaccini prodotti nel Regno Unito sarebbero stati consegnati prioritariamente alla sanità britannica, e solo in seguito all’Unione Europea.
L’intervista conferma che ci sarebbe stato un accordo per dare priorità al Regno Unito: «Soriot ha rivelato che al governo britannico era stata garantita priorità nelle forniture del vaccino sulla base di un accordo siglato con l’Università di Oxford [che ha collaborato alla produzione del vaccino, ndr] prima che AstraZeneca entrasse nel progetto come partner per lo sviluppo e la distribuzione dei vaccini», ha scritto il Financial Times.
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Nei mesi scorsi Soriot aveva respinto le accuse della Commissione Europea, assicurando che AstraZeneca avrebbe consegnato una “quantità sufficiente” di dosi nonostante i tagli che erano stati annunciati. A fine aprile l’Unione Europea ha fatto causa ad AstraZeneca, e due settimane fa ha annunciato che non avrebbe rinnovato il contratto per ordinare altre dosi del suo vaccino.
In base al contratto con la Commissione Europea, AstraZeneca si era impegnata a consegnare in tutto 300 milioni di dosi di vaccino tra dicembre 2020 e giugno 2021: alla fine di marzo aveva consegnato però solamente 30 delle 120 milioni di dosi previste, e entro la fine di giugno prevede di consegnarne solo 70 delle 180 milioni rimanenti.