Gli hacker che avevano attaccato il servizio sanitario irlandese hanno ceduto gratuitamente un programma per sbloccare i sistemi colpiti
Un gruppo di hacker che aveva compiuto un attacco informatico contro il servizio sanitario irlandese ha consegnato gratuitamente gli strumenti necessari per sbloccare i dati e i sistemi oggetto dell’attacco, ha fatto sapere il governo dell’Irlanda. Il servizio sanitario era stato vittima di un attacco definito “ransomware”, condotto attraverso un tipo di software che, una volta installato in un sistema, lo rende inaccessibile al legittimo proprietario tramite un sistema crittografico. Per potervi riaccedere, la vittima deve pagare agli hacker un riscatto.
L’attacco era stato definito «catastrofico» e aveva bloccato diversi sistemi informatici, compreso quello che gestisce gli appuntamenti negli ospedali e nelle cliniche. Gli hacker avevano chiesto 20 milioni di dollari per sbloccare i sistemi, ma poi hanno deciso di consegnare il programma di sblocco gratuitamente, almeno a quanto sostiene il governo. Non è chiara per ora la ragione per cui l’avrebbero fatto. Micheál Martin, il primo ministro irlandese, ha detto venerdì sera che sarà ancora necessario molto lavoro per riportare i sistemi alla piena attività.
Gli hacker continuano comunque a pretendere un riscatto: durante l’attacco hanno rubato dati sensibili e hanno minacciato di renderli pubblici o di venderli se il governo irlandese non li pagherà.
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