In India almeno 19 persone sono morte a causa di un ciclone che ha colpito la costa occidentale

(EPA/STR)
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La costa occidentale dell’India è stata colpita da un ciclone, chiamato Tauktae, che ha causato la morte di almeno 19 persone e provocato grandi devastazioni in molte città, compresa Mumbai. Il ciclone Tauktae è arrivato lunedì nello stato nordoccidentale del Gujarat, che si trova al confine col Pakistan e si affaccia sul Mar Arabico: martedì le autorità hanno detto che l’intensità del ciclone è diminuita, ma ci sono ancora forti piogge che stanno causando molti danni. Il capo di governo del Gujarat, Vijay Rupani, ha detto che nello stato almeno 2.400 località hanno subito danni alle forniture di energia elettrica, circa 160 strade sono state distrutte, molte case sono state danneggiate e 40mila alberi sono stati sradicati.

Il ciclone Tauktae è il più potente capitato in India da almeno 20 anni, con raffiche di vento fino a 210 chilometri orari: prima che arrivasse erano state evacuate più di 200mila persone. I danni causati del ciclone si aggiungono alla gravissima crisi causata dal coronavirus in India, e si teme che possano intaccare la produzione e il trasporto dell’ossigeno – visti i danni a edifici e strade – negli ospedali in cui sono ricoverati i pazienti malati di COVID-19.

Prima di arrivare nel Gujarat, il ciclone Tauktae era passato da tutti gli altri stati della costa occidentale dell’India, da sud a nord: Kerala, Karnataka, Goa e Maharashtra, lo stato di Mumbai. I danni maggiori però si sono verificati nel Gujarat, anche se molte attività negli altri stati, soprattutto nelle città costiere e portuali, sono state sospese per l’allerta del ciclone.