Da dove cominciare coi pattini a rotelle
Qualche dritta per chi tra Sanremo, Amici e TikTok si è deciso a comprarne un paio e imparare a usarli
La scorsa estate molti giornali statunitensi raccontavano di come i pattini a rotelle fossero tornati di moda, per via delle restrizioni della pandemia e dei video virali di Instagram e TikTok. Ora, dopo quasi un anno, si sta cominciando a notare la stessa cosa anche in Italia, dove il momento di massima visibilità dei pattini a rotelle è arrivato con le performance al Festival di Sanremo della campionessa di pattinaggio artistico Paola Fraschini, durante le esibizioni di Colapesce e Dimartino, concorrenti con “Musica leggerissima”.
La nuova moda dei pattini a rotelle
Giulia Gobbo, atleta, allenatrice e autrice del sito Skatingidea ha raccontato che almeno tra i bambini la popolarità del pattinaggio artistico ha cominciato a crescere già tra il 2016 e il 2018, grazie alla serie tv di Disney Channel Soy Luna, che ha per protagonista una ragazza appassionata di pattinaggio appunto. «Più di recente, oltre a Sanremo, ha contribuito anche il fatto che, con la pandemia e la chiusura dei palazzetti, molti pattinatori su ghiaccio hanno cominciato ad allenarsi a casa e quindi su ruote, e a condividere gli allenamenti sui social», ha aggiunto Gobbo. Anche la partecipazione di Tommaso Stanzani, ex campione europeo di pattinaggio, all’edizione di Amici che si è da poco conclusa ha contribuito.
Per Giulia Gobbo dunque la “riscoperta” dei pattini è stata soprattutto mediatica. Secondo Francesca Lollobrigida, sedici volte campionessa del mondo di pattinaggio a rotelle e consigliera della Federazione Italiana Sport Rotellistici, c’è stato un aumento di interesse effettivo anche nelle palestre: negli ultimi mesi sono partiti nuovi corsi per chi pratica lo sport in modo agonistico, ma anche per persone o intere famiglie che vogliono iniziare da zero. In alcune città italiane, piazze e parchi sono diventati luoghi di allenamento per pattinatori più o meno esperti: a Roma lo Stadio dei Marmi, a Milano la pista ciclabile sul Naviglio Grande e l’Idroscalo.
«Il fatto che si possa fare in città, come anche andare sullo skate, è uno degli aspetti di questo sport che attira di più i giovani e non solo», ha spiegato Lollobrigida. Marta Bravin, una performer che ha fondato il progetto Pattinaggio creativo di cui fa parte anche Paola Fraschini, si augura che sia «il momento buono per far nascere in Italia gli stessi movimenti di pattinatori artistici che si vedono ballare per strada a New York e in altre città estere, ma che in Italia sono ancora poco diffusi».
Oltre ad aver acquisito visibilità, il pattinaggio su rotelle risponde perfettamente alle esigenze del periodo storico che stiamo attraversando: si pratica all’aria aperta senza dover uscire dalle città e si può fare da soli o in compagnia, tra adulti e con i bambini. «In più è uno sport completo perché quando pattini usi tutto il corpo: le gambe, ma anche la parte superiore, e devi essere concentrato per stare in equilibrio, quindi usare anche la testa», ha detto Lollobrigida. «A certi livelli, il pattinaggio è un tipo di attività che viene definito interval training, perché alterna esercizio aerobico e anaerobico», ha aggiunto Bravin: «E poi tonifica i muscoli, fa bene alla postura e alla tenuta del corpo, previene gli incidenti perché allena l’equilibrio, insegna a cadere senza farsi male e a tenere i riflessi allenati».
Che tipo di pattini scegliere?
I pattini a rotelle si dividono in due grandi categorie: quelli tradizionali con quattro rotelle, due davanti e due di dietro, anche detti quad, e quelli con le rotelle in linea, detti “roller”, o Rollerblade, dal nome dell’azienda che li rese popolari. I roller nacquero negli anni Ottanta per consentire ai giocatori di hockey sul ghiaccio di allenarsi anche senza ghiaccio e si diffusero negli anni Novanta sostituendo in gran parte i quad tradizionali. I pattini di Sanremo e di TikTok tornati di moda di recente sono quelli tradizionali, ma Lollobrigida ha fatto notare che «anche se si pensa spesso che siano più facili da usare perché sembrano più stabili, non è necessariamente così, anzi». I pattini tradizionali sono solitamente usati per fare salti e pattinaggio artistico, mentre quelli in linea sono più per chi fa velocità o slalom.
Nei primi anni Duemila si è diffuso un terzo tipo di pattini che è in un certo senso una via di mezzo tra quelli tradizionali e i roller: sono pattini artistici, quindi simili a quelli tradizionali, ma inline, cioè con le rotelle messe in linea. Si distinguono dai roller perché hanno un aspetto meno aerodinamico e “da hockey”, e più da pattinaggio artistico, appunto; alcuni hanno il freno sul davanti come i quad, altri dietro, come i roller.
«Originariamente venivano usati dai pattinatori artistici sul ghiaccio per allenarsi quando il ghiaccio non c’era», ha spiegato Marta Bravin, che tra le altre cose è la referente della Federazione Italiana Sport Rotellistici (FISR) per il pattinaggio artistico inline: «Ma si stanno diffondendo sempre di più anche nelle competizioni. Io li consiglio perché hanno un’estetica molto simile a quella dei pattini tradizionali che vanno di moda ora, ma i movimenti sono più fluidi, come quelli di chi va sul ghiaccio, e sulla strada non si fanno fermare da rametti o sassi».
Comprare i primi pattini
Bravin ha detto al Post che se dovesse dire a un’amica da dove partire per imparare a pattinare non avrebbe dubbi sul consigliarle i roller o i pattini inline: «Tempo tre lezioni e potremmo già andare a fare una bella gita. I pattini in linea agevolano il movimento del corpo e l’inclinazione che gli si dà, mentre quelli tradizionali sono molto meno facili da far muovere». In generale, rispetto ai pattini tradizionali, i pattini in linea sono prodotti più recenti, hanno una maggiore efficenza e una tecnologia che previene gli incidenti e che quindi è più consigliabile ai principianti.
I roller sono anche più economici. Secondo Gobbo, che fa pattinaggio artistico e quindi usa pattini tradizionali, «per i pattini in linea o i roller vanno benissimo quelli che vendono da Decathlon o nei negozi specializzati e se ne trovano di tutti i prezzi. Per i pattini tradizionali, invece, il prezzo è più alto e la scelta deve essere più attenta». I pattini tradizionali consigliati dai professionisti sono quelli di Edea e quelli di Risport, due aziende italiane che si appoggiano a Roll Line per quanto riguarda i telai e le ruote. I prezzi vanno dai 150 ai 250 euro.
Tra i pattini più di moda in questo momento ci sono quelli del marchio australiano Impala, che riprende l’estetica anni Settanta e Ottanta: esistono sia in linea che tradizionali quad e costano tra i 100 e i 170 euro. Per quanto riguarda i pattini quad, però, i professionisti non consigliano di utilizzare quelli di Impala, come anche quelli di Decathlon o altri marchi economici che si trovano su internet. Giulia Gobbo ha detto al Post che «i motivi principali sono che il carrello sotto è fatto in materiali poco adatti, non è mobile e quindi rende molto difficile imparare a pattinare e più alto il rischio di infortuni. Spesso il freno è di plastica e quindi non frena bene come quelli fatti col giusto tipo di gomma».
«I pattini inline (anche quelli che si vendono online) sono una buona via di mezzo per chi vuole dei pattini dall’estetica anni Ottanta, ma vuole spendere un po’ meno e imparare più in fretta», ha concluso Marta Bravin: «La sicurezza e la comodità sono importanti quando si pattina, ma io capisco anche chi vuole piacersi esteriormente, indossare dei pattini belli da vedere e magari un paio di orecchini o fasce per i capelli come quelli che si vedono tra i pattinatori di Venice Beach sui video di TikTok».
Come iniziare?
Pattinare non richiede un’attrezzatura eccessivamente costosa o ingombrante: oltre a un paio di pattini, servono le ginocchiere, le gomitiere, i parapolsi che si trovano online sul sito di Decathlon o di negozi specializzati e il caschetto, che è lo stesso che si usa per andare in bici. Secondo Francesca Lollobrigida poi «quando si diventa un po’ più pratici, si può anche mettere solo il casco, che è la cosa più importante, e togliere le altre protezioni».
Un buon modo per iniziare è quello di prendere lezioni con un professionista e acquisire le basi tecniche dei movimenti. Ma Marta Bravin fa notare che ci sono anche dei luoghi, come l’Idroscalo di Milano, con pavimenti lisci, non inclinati e balaustre a cui appoggiarsi, dove si può cominciare a pattinare in sicurezza anche dopo aver visto qualche tutorial su YouTube. «Il pattinaggio dev’essere un modo per sentirsi bene ed esprimersi: ho visto un sacco di persone adulte con poca esperienza che hanno trovato una loro espressione creativa nel pattinaggio pur non avendo mai fatto questo sport a livello agonistico», ha detto Bravin.
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