Da lunedì quasi tutta l’Italia sarà in zona gialla
Resterà in zona arancione solo la Valle d'Aosta, la regione con l'incidenza settimanale di contagi più alta
Da lunedì 17 maggio quasi tutta l’Italia sarà in zona gialla, a eccezione della Valle d’Aosta che sarà ancora in zona arancione. Già dalla scorsa settimana non ci sono più zone rosse, ovvero le fasce di rischio dove sono in vigore le maggiori restrizioni per contenere la pandemia da coronavirus. Le uniche regioni a cambiare colore saranno Sicilia e Sardegna, che si trovano entrambe in zona arancione.
L’andamento epidemiologico è sensibilmente migliorato nell’ultima settimana: tutte le regioni italiane sono sotto le soglie di allerta, la pressione sui reparti di terapia intensiva è stata la più bassa dall’inizio dell’anno, e anche il numero di morti è diminuito negli ultimi sette giorni rispetto alle settimane precedenti.
Nessuna regione ha superato la soglia di allerta di 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti e l’andamento dell’incidenza è in calo quasi ovunque. La regione con l’incidenza settimanale più alta è la Valle d’Aosta, dove sono stati trovati 154 casi ogni 100mila abitanti, mentre il dato più basso è stato registrato in Sardegna e in Molise, dove sono stati scoperti 41 casi ogni 100mila abitanti.
La decisione della fascia di rischio epidemiologico in cui includere una regione si basa su un complesso sistema di parametri che però le Regioni vorrebbero cambiare. I presidenti delle Regioni hanno infatti chiesto al governo una modifica dei criteri con un nuovo modello che si basi principalmente sull’incidenza settimanale e la percentuale di posti letto occupati da malati di COVID-19 in terapia intensiva e negli altri reparti sul totale dei posti disponibili.
L’obiettivo delle Regioni è il superamento dell’indice Rt, uno dei principali indicatori utilizzati per monitorare l’epidemia, così da arrivare in tempi brevi all’abolizione del sistema a colori adottato dallo scorso novembre. Le Regioni hanno chiesto anche un allentamento delle misure restrittive attualmente in vigore, e in particolare lo spostamento dell’inizio del coprifuoco dalle 22 alle 23.
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