Le Tesla non si potranno più comprare con i bitcoin
Almeno finché questi non verranno prodotti con fonti energetiche meno inquinanti, ha detto Elon Musk
Elon Musk, il CEO della casa automobilistica Tesla e una delle persone più ricche al mondo, ha detto che Tesla ha sospeso la possibilità di acquistare le sue auto in bitcoin, la criptovaluta più popolare al mondo.
Il motivo è che Musk, e con lui Tesla, è preoccupato «per il rapido aumento dell’utilizzo di combustibili fossili per il mining e le transazioni di bitcoin». Dopo l’annuncio di Musk Bitcoin ha perso il 17 per cento, raggiungendo il suo valore più basso da inizio marzo.
Tesla & Bitcoin pic.twitter.com/YSswJmVZhP
— Elon Musk (@elonmusk) May 12, 2021
Il “mining” (estrazione) dei bitcoin è il loro processo di produzione, che avviene grazie al mantenimento del sistema informatico che li fa funzionare: un sistema basato su migliaia di computer che lavorano ad alta intensità per risolvere problemi crittografici complessi e che consumano molta elettricità, che in una buona percentuale, variabile da paese a paese, è ancora prodotta con i combustibili fossili, dunque con emissioni di gas che causano il cambiamento climatico. Musk ha detto in particolare di essere preoccupato per l’uso del carbone, il combustibile fossile più inquinante, come fonte di energia. Il “mining” avviene spesso in grandi capannoni e di solito vicino a grandi centrali elettriche, che forniscono l’energia necessaria per alimentare migliaia di computer.
Attualmente il mining di bitcoin consuma annualmente la stessa energia che hanno consumato i Paesi Bassi nel 2019, ha scritto il Guardian basandosi su dati dell’università di Cambridge e dell’Agenzia internazionale dell’energia.
– Leggi anche: Dove si fanno i bitcoin
Musk, da sempre un sostenitore delle criptovalute, ha detto che i bitcoin «sono una buona idea su molti livelli», ma non possono «avere un grande costo per l’ambiente». Musk non ha però escluso per sempre le transazioni in bitcoin per le automobili Tesla: ha detto che ha intenzione di reintrodurle quando il mining passerà «a un’energia più sostenibile» e che sta cercando criptovalute che utilizzino meno dell’1 per cento dell’energia dei bitcoin per le transazioni.
Era stato lo stesso Musk a comprare a febbraio bitcoin per un valore di un miliardo e mezzo di dollari (circa 1,24 miliardi di euro) e a introdurre a marzo la possibilità di comprare Tesla in bitcoin, facendo salire di molto il valore della criptovaluta.