Centinaia di sacerdoti tedeschi stanno benedicendo le unioni omosessuali
Nell'ambito di un'iniziativa chiamata “l’amore vince”, e nonostante il divieto imposto dalla Chiesa cattolica
Oggi, lunedì 10 maggio, centinaia di sacerdoti tedeschi hanno benedetto coppie dello stesso sesso legate da un’unione civile, andando contro un divieto imposto a marzo dalla Congregazione per la dottrina della fede, l’organo interno della Chiesa che dirime le questioni sulla dottrina cattolica. Le benedizioni sono avvenute nel corso di un’iniziativa che ha avuto come motto #liebegewinnt, ovvero “l’amore vince”.
Nella nota della Congregazione si vietava ai sacerdoti cattolici di dare qualunque forma di benedizione a una coppia di persone dello stesso sesso sposata oppure legata da una unione civile. La Chiesa considera la benedizione, cioè in estrema sintesi un augurio pronunciato da un sacerdote che ha un valore perlopiù «spirituale», un passaggio preliminare ai cosiddetti “sacramenti”, secondo i cattolici segni esteriori della presenza di Dio: come ad esempio il battesimo e la sua confermazione, o cresima, la confessione, o ancora il matrimonio celebrato in forma religiosa.
La motivazione per cui la Congregazione della dottrina della fede aveva respinto la possibilità di benedire le unioni omosessuali riguarda il fatto che, nonostante non abbia lo stesso valore dei sacramenti, la benedizione è di fatto una legittimazione che sottintende un giudizio positivo. La nota della Congregazione era arrivata dopo che in più occasioni Papa Francesco aveva commentato favorevolmente l’introduzione delle unioni civili per i fedeli omosessuali, sovvertendo la posizione ufficiale della Chiesa, che per lungo tempo non aveva voluto legittimare in alcun modo i legami fra persone dello stesso sesso.
La nota era stata particolarmente criticata in Germania, dove diversi leader della Chiesa cattolica si erano espressi in favore di una forma di benedizione per le coppie omosessuali. Diversi vescovi tedeschi, tra cui quello della diocesi di Limburgo e presidente della Conferenza episcopale, Georg Bätzing, avevano criticato apertamente la nota della Congregazione, e oltre 200 teologi avevano firmato un documento in cui dicevano che la decisione della Chiesa cattolica «è caratterizzata da un’aria paternalistica di superiorità e discrimina le persone omosessuali e i loro progetti di vita».
A questo documento era seguita una petizione firmata da più di 700 sacerdoti e diaconi, oltre che da migliaia di funzionari laici della chiesa, in cui chiarivano che non si sarebbero rifiutati di benedire una coppia omosessuale, se fosse stato loro richiesto. Da questa petizione era nata quindi l’iniziativa promossa per il 10 maggio: sul sito dell’iniziativa è presente un elenco di tutte le chiese che hanno aderito, e degli orari delle messe in cui è possibile ottenere la benedizione.
Alcune benedizioni si erano già svolte eccezionalmente nei giorni scorsi, altre avverranno nel corso di questa settimana, in vista della Giornata mondiale contro l’omofobia, lunedì 17 maggio.
Klaus Nelissen, uno degli organizzatori dell’iniziativa, ha spiegato al Wall Street Journal che la data del 10 maggio è stata scelta perché il lunedì è tradizionalmente il giorno libero dei sacerdoti: «Nessun vescovo può dire loro di non farlo, dal momento che lo stanno facendo nel loro tempo libero». I leader della chiesa cattolica tedesca, comunque, non hanno dato esplicitamente il proprio assenso all’iniziativa, ma non hanno nemmeno detto che i sacerdoti che hanno aderito o aderiranno verranno sanzionati.
Jan Korditschke, un sacerdote gesuita della parrocchia di san Canisio di Berlino, che celebrerà le benedizioni il prossimo 16 maggio, ha detto ad Associated Press di essere convinto «che l’orientamento omosessuale non sia un male, né che l’amore omosessuale sia un peccato. Voglio celebrare l’amore degli omosessuali con queste benedizioni perché l’amore degli omosessuali è qualcosa di buono».
Le polemiche sulle benedizioni delle unioni omosessuali vanno lette in un contesto di grandi discussioni che vanno avanti da anni e che hanno come obiettivo una generale riforma della Chiesa cattolica tedesca: all’inizio del 2020 è cominciato il suo sinodo biennale (chiamato “Cammino sinodale”), a cui partecipano le varie componenti dei cattolici tedeschi e che si concluderà il prossimo autunno.
La fine del sinodo è molto attesa per le riforme discusse, tra cui il tema delle unioni civili omosessuali e quello del celibato dei sacerdoti e del sacerdozio femminile. In particolare il tema della benedizione delle unioni è stato accolto favorevolmente dalla Conferenza episcopale tedesca, compreso Bätzing, il presidente. Quest’ultimo aveva però specificato di essere contrario all’iniziativa specifica del 10 maggio, perché le benedizioni delle unioni omosessuali «non possono essere usate come strumento di manifestazioni politiche della chiesa o come azioni politiche».
Sempre Bätzing, in un’intervista data il 6 maggio all’agenzia di stampa cattolica ACI Stampa, aveva parlato del tema delle unioni omosessuali in discussione al sinodo dicendo che «le coppie omosessuali e le coppie che non possono né vogliono sposarsi in chiesa, ma che nondimeno desiderano la benedizione della Chiesa, fanno parte della nostra società e della Chiesa. In Germania e in altre parti della Chiesa Universale si discute da tempo su come sviluppare ulteriormente il magistero con argomenti validi – sulla base delle verità fondamentali della fede e della morale, dei progressi della riflessione teologica e con uno spirito di apertura verso i risultati più recenti delle scienze umane e le situazioni di vita delle persone oggi. Non esistono risposte semplici a questioni del genere».
Birgit Mock, portavoce della Conferenza per gli affari familiari, ha commentato invece positivamente l’iniziativa dicendo che «queste sono celebrazioni di culto in cui le persone esprimono a Dio ciò che le muove. Il fatto che chiedano la benedizione di Dio e lo ringrazino per tutto ciò che di buono c’è nella loro vita – anche per le relazioni vissute con mutuo rispetto e piene di amore – è un qualcosa di profondamente basato sul Vangelo», ha detto Mock ad Associated Press.
Mock, che è anche vicepresidente dell’Associazione delle donne cattoliche tedesche e che nel sinodo è tra i coordinatori della sezione che di occupa di sessualità, ha aggiunto al Wall Street Journal che «la discussione attuale potrebbe portare a uno sviluppo storico: un vero riconoscimento della sessualità responsabile nella Chiesa cattolica tedesca».