L’OMS ha autorizzato il vaccino di Sinopharm
La sua diffusione potrebbe contribuire ad accelerare le vaccinazioni nei paesi a basso reddito, ma non è chiaro se la Cina riuscirà a produrne abbastanza
Venerdì l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha autorizzato l’uso di emergenza del vaccino contro il coronavirus prodotto dall’azienda statale cinese Sinopharm, in uso da molti mesi soprattutto in Cina e in alcuni paesi in via di sviluppo. Secondo l’OMS l’autorizzazione del vaccino di Sinopharm consentirà un’accelerazione del programma COVAX, l’iniziativa che ha l’obiettivo di mettere a disposizione circa 2 miliardi di dosi di vaccino entro la fine dell’anno per i paesi a medio e basso reddito. La notizia dell’autorizzazione è significativa, soprattutto alla luce dei forti dubbi che esperti e ricercatori avevano avuto negli ultimi mesi circa l’efficacia dei vaccini prodotti in Cina.
Secondo le analisi del comitato tecnico dell’OMS, il vaccino di Sinopharm ha un’efficacia del 78,1 per cento e ha dimostrato di essere sicuro e affidabile nel contrastare i sintomi della COVID-19 nella popolazione adulta, mentre è risultato molto meno efficace nelle persone sopra i 60 anni (cioè la fascia più vulnerabile agli effetti della COVID-19). Come per altri vaccini, però, l’OMS ha valutato che i vantaggi del suo utilizzo superino di gran lunga i suoi limiti.
WHO today listed the Sinopharm #COVID19 vaccine for emergency use in all countries, a prerequisite for a potential #COVAX roll-out. Interim policy recommendations were also issued for the vaccine usage.
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— World Health Organization (WHO) (@WHO) May 7, 2021
Lo scorso 30 dicembre il vaccino prodotto da Sinopharm fu il primo a essere autorizzato in Cina e all’inizio di febbraio fu seguito da quello prodotto da un’altra azienda statale cinese, Sinovac. Secondo le poche informazioni allora disponibili, il vaccino di Sinopharm aveva dimostrato un’efficacia del 79 per cento, molto inferiore rispetto ai primi vaccini approvati in Occidente (quelli sviluppati da Pfizer-BioNTech e Moderna) ma superiore agli standard richiesti dall’OMS, che richiedeva un’efficacia superiore al 50 per cento.
Mentre in Cina non è stato autorizzato l’utilizzo di alcun vaccino prodotto all’estero, decine di milioni di dosi dei due vaccini prodotti in Cina sono state acquistate da diversi paesi, tra cui Messico, Turchia, Indonesia e Brasile. I vaccini cinesi non sono stati autorizzati dalle autorità dell’Unione Europea e l’unico paese che sta somministrando un vaccino cinese, Sinopharm appunto, è l’Ungheria.
Non è chiaro, comunque, se la Cina riuscirà a distribuire il vaccino su scala globale. Secondo le analisi della società di consulenza cinese Bridge Consulting, citate dal New York Times, l’autorizzazione del vaccino di Sinopharm da parte dell’OMS potrebbe portare a una scarsità di vaccini per la somministrazione alla stessa popolazione cinese.
Attualmente le due aziende statali cinesi impegnate nella produzione di vaccini, Sinopharm e Sinovac, producono circa 12 milioni di dosi di vaccino al giorno, appena 2 milioni in più di quelle che il governo cinese vorrebbe somministrare quotidianamente ai cinesi per raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 40 per cento della popolazione entro la fine di giugno (in Cina abitano circa 1 miliardo e 400 milioni di persone).
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