Nel Regno Unito non si vota solo in Scozia
Oggi ci sono anche le elezioni per il parlamento del Galles, il sindaco di Londra e un seggio vacante di Hartlepool, in Inghilterra
Oggi, giovedì 6 maggio, in gran parte del Regno Unito si vota per eleggere parlamenti regionali (in Scozia e in Galles), sindaci (come quello di Londra) e migliaia di amministratori locali. Si tengono cioè le elezioni più grandi dopo quelle per il parlamento britannico, e per questo i giornali ne parlano come il “Super Thursday”, in riferimento all’espressione usata nella politica americana per indicare il giorno in cui si vota in molti stati contemporaneamente durante le primarie dei Democratici e Repubblicani (in quel caso cade di martedì, e non di giovedì, e si chiama “Super Tuesday”).
Le elezioni più importanti, attese e commentate di oggi sono senza dubbio quelle per rinnovare il parlamento in Scozia. Sono così rilevanti non tanto per l’incertezza di chi vincerà – i sondaggi danno come grande favorito il Partito Nazionalista Scozzese (SNP) dell’attuale prima ministra Nicola Sturgeon, europeista e di centrosinistra – ma piuttosto per l’incertezza sul distacco che ci sarà tra il primo e il secondo partito. Se il SNP dovesse stravincere, quasi certamente il governo di Sturgeon chiederà al governo centrale del Regno Unito, guidato dal primo ministro Boris Johnson, di indire un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia, dopo quello fallito nel 2014.
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Negli ultimi tempi l’SNP ha comunque subìto un calo di consensi significativo a causa di un complicato scandalo politico risalente al 2018, ma di cui si è ricominciato a parlare tra febbraio e marzo scorsi; stando ai sondaggi, ad approfittarne sono stati soprattutto la sezione scozzese del Partito Laburista e i Verdi.
Ma, come detto, non si vota solo in Scozia.
Le elezioni in Galles
Anche in Galles, come in Scozia, si vota per rinnovare il parlamento locale, il “Senedd”, che è composto da 60 membri. Al momento i laburisti gallesi, che hanno 29 seggi in parlamento, governano con una maggioranza minima grazie ad altri due seggi garantiti dall’appoggio di un piccolo partito e di un membro indipendente del parlamento. Il governo è guidato dal primo ministro laburista Mark Drakeford.
I due maggiori partiti di opposizione sono il Partito Conservatore, che ha 10 seggi in parlamento, e il partito favorevole all’indipendenza del Galles Plaid Cymru, che ha altri 10 seggi.
I sondaggi danno in vantaggio i laburisti, anche grazie a una gestione della pandemia da parte di Drakeford generalmente apprezzata. Diversi seggi sono comunque in bilico e non è detto che il partito al governo riuscirà a governare senza dover cercare complicate alleanze.
Il sindaco di Londra
Tra i 13 sindaci che verranno eletti oggi c’è anche quello di Londra, dove tra i candidati c’è Sadiq Khan, attuale sindaco laburista della capitale britannica.
Nonostante negli ultimi mesi il consenso dei conservatori a livello nazionale sia aumentato, grazie soprattutto ai successi della campagna vaccinale avviata da Johnson, Khan è dato saldamente in vantaggio (48%): se non dovesse superare al primo turno il 50 per cento dei voti, comunque, sarebbe costretto ad andare al ballottaggio. Il suo principale avversario è il conservatore Shaun Bailey che al momento è dato intorno al 29 per cento. In tutto si sono presentati 20 candidati.
Le elezioni in Inghilterra
In Inghilterra si vota per l’elezione di 143 amministrazioni locali: hanno giurisdizione su aree più piccole delle regioni e hanno responsabilità tra le altre cose su istruzione, trasporti, ambiente, tasse sugli immobili e altre materie puntuali per zone più circoscritte. In tutto saranno eletti circa 5mila rappresentanti nei consigli locali.
Le elezioni a Hartlepool
Oggi si vota anche nella cittadina di Hartlepool, di circa 90mila abitanti, nel nordest dell’Inghilterra. Sono elezioni che hanno rilevanza nazionale: eleggono un membro del parlamento del Regno Unito e sono paragonabili alle nostre “elezioni suppletive” (si tengono per eleggere un rappresentante in un seggio rimasto vacante per qualche ragione).
Hartlepool potrebbe diventare una inaspettata vittoria per Boris Johnson e i conservatori, che sembrano in vantaggio nonostante il seggio appartenga ai laburisti dal 1974. In generale è abbastanza insolito che in elezioni di questo genere un partito possa vincere un seggio contro il partito che lo occupava già, ma il consenso dei conservatori a Hartlepool si può spiegare con il fatto che qui nel 2016 Brexit, particolarmente popolare tra i conservatori, era stata sostenuta con il 70 per cento delle preferenze.