Modi ha perso le elezioni locali in India
In tre dei cinque stati in cui si votava, anche a causa delle critiche per la gestione della pandemia da parte del suo governo
Il primo ministro indiano Narendra Modi, del partito nazionalista Bharatiya Janata Party (BJP), ha perso in tre dei cinque stati dove nell’ultimo mese si è votato per rinnovare i parlamenti locali, tra cui quello più importante per numero di elettori, il Bengala Occidentale, che ha circa 100 milioni di abitanti, la cui capitale è Calcutta.
I risultati delle elezioni, annunciati il 2 maggio, erano particolarmente attesi, dato che nelle scorse settimane Modi e il suo partito avevano fatto di tutto per vincere, tra le altre cose continuando a tenere comizi a cui avevano assistito grandi folle, nonostante la pandemia da coronavirus. I suoi oppositori lo avevano accusato di aver sottovalutato la drammatica seconda ondata di contagi in corso nel paese per aumentare i suoi consensi.
Le elezioni si sono svolte nel corso di un mese negli stati del Bengala Occidentale, dell’Assam, del Tamil Nadu, del Kerala e nei territori di Puducherry.
Quelle considerate più importanti – e quelle che Modi voleva vincere a tutti i costi – erano state quelle del Bengala Occidentale, lo stato più popoloso tra i cinque, dove il BJP non ha mai vinto. A vincere è stato il Trinamool Congress di Mamata Banerjee, detta Didi (“sorella maggiore”), che si è confermata alla guida dello stato per il terzo mandato consecutivo. Banerjee, che è l’unica donna a capo del governo di uno stato indiano, era stata eletta per la prima volta nel 2011, sconfiggendo quello che allora era il più longevo governo comunista del mondo, tra quelli eletti democraticamente.
Durante la campagna elettorale, i membri del Trinamool Congress avevano accusato ripetutamente il BJP e Modi di essere i diretti responsabili della nuova ondata di contagi, criticando in particolare la scelta del governo di tenere affollati comizi che avrebbero contribuito alla diffusione del virus. Hanno criticato molto anche la decisione della Commissione elettorale di far svolgere le elezioni in otto fasi, invece di raggrupparle per evitare possibili occasioni di contagio.
Dal canto suo il partito di Modi aveva puntato moltissimo sul Bengala Occidentale, considerato uno stato chiave da sempre guidato da oppositori: il BJP, il cui elettorato è prevalentemente di religione induista, aveva condotto una campagna elettorale molto dura contro Banerjee, accusandola di aver favorito la popolazione musulmana dello stato (circa il 3o% del totale) a discapito degli induisti più bisognosi.
In alcuni comizi i membri del BJP avevano definito Banerjee con il termine “Begum“, di origine turca che significa per i musulmani “signora/principessa”, utilizzato come insulto nei confronti della leader del Trinamool Congress (che però è di religione induista). Durante la campagna elettorale Modi si era fatto crescere una lunga e insolita barba bianca, che secondo alcuni sarebbe stato un modo per assomigliare al poeta e filosofo bengalese Rabindranath Tagore, estremamente popolare nello stato, cercando così di ingraziarsi l’elettorato del Bengala Occidentale.
Il BJP aveva anche candidato un popolare attore indiano, Mithun Chakraborty, proponendolo come futuro capo del governo dello stato, dopo aver provato a candidare senza riuscirci l’ex capitano della nazionale indiana di cricket Sourav Ganguly. Alla fine il Trinamool Congress ha ottenuto 213 dei 294 seggi nel parlamento locale, mentre il BJP si è fermato a 77: molti più dei 3 seggi che aveva ottenuto nelle ultime elezioni del 2016, ma comunque considerati insufficienti per parlare di risultato soddisfacente.
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Il BJP ha vinto nello stato nord-orientale dell’Assam, l’unico dei cinque dove già governava dal 2016 con Sarbananda Sonowal. Nello stato meridionale del Tamil Nadu ha vinto il principale partito di opposizione locale, il Dravida Munnetra Kazhagam (DMK), guidato da Muthuvel Karunanidhi Stalin, e il BJP ha ottenuto solo 4 seggi; nello stato del Kerala ha vinto l’alleanza di sinistra guidata dall’attuale capo del governo locale, Pinarayi Vijayan, del Partito Comunista Indiano (CPI), mentre il BJP non ha ottenuto nessun seggio; nei territori di Puducherry, che comprendono quattro enclavi non contigue, ha vinto il partito locale All India N.R. Congress (AINRC), in alleanza con il BJP: il primo ha ottenuto 10 dei 30 seggi disponibili, mentre il secondo solo 5 seggi.