Il primo ministro britannico Boris Johnson è indagato per un presunto uso illecito dei fondi del suo partito
La Commissione elettorale del Regno Unito, l’agenzia indipendente che assicura la trasparenza delle spese dei partiti nel paese, ha aperto un’indagine per capire se il primo ministro Boris Johnson abbia usato fondi del Partito Conservatore per finanziare lavori nel suo appartamento a Downing Street, dove risiedono i capi del governo britannici. Un primo ministro britannico riceve normalmente 30mila sterline all’anno (circa 34.500 euro) per fare lavori di miglioramento nell’appartamento di Downing Street, ma secondo i giornali britannici Johnson potrebbe aver speso fino a 200mila sterline (circa 230mila euro).
Rispondendo alle domande del leader del Partito Laburista Keir Starmer, Johnson ha detto in parlamento di aver coperto personalmente le spese per il suo appartamento: non ha però risposto quando Starmer ha chiesto se fosse vero che un finanziatore del partito conservatore, David Brownlow, avesse contribuito con 58mila sterline (circa 67mila euro) alle sue spese, né alla domanda su chi le avesse inizialmente pagate per intero. Se dimostrasse la colpevolezza di Johnson, la Commissione Elettorale potrebbe imporre di restituire l’equivalente della somma ricevuta illegalmente, più una multa fino a 20mila sterline (circa 23mila euro).