Qatar Airways ha sfruttato bene la pandemia
È diventata la più grande compagnia aerea per voli internazionali al mondo e ha battuto la rivale Emirates, approfittando della crisi della concorrenza
In un anno in cui le compagnie aeree hanno drasticamente ridotto il loro traffico a causa della pandemia, Qatar Airways, la compagnia aerea di bandiera del Qatar, è riuscita a diventare la più grande compagnia a lungo raggio del mondo – non un primato in termini di profitti, ma di chilometri percorsi – e a superare al primo posto la sua storica rivale, Emirates. Per farlo, ha usato una strategia in gran parte opposta a quella della concorrenza: ha continuato a far viaggiare più aerei possibili, anche con voli semivuoti, e ha ridotto le tratte disponibili meno delle altre compagnie, aggiungendone alcune nuove.
Questa strategia, che è stata resa possibile in buona parte dalle grandi sovvenzioni statali di cui la compagnia beneficia dal governo del Qatar, ha consentito a Qatar Airways di sfruttare a suo vantaggio le condizioni imposte dalla pandemia, come ha scritto il Wall Street Journal. La compagnia non ha fatto tagli ma ha continuato a investire, e ha cercato di approfittare della riduzione di rotte e mezzi fatta dalla concorrenza per aumentare le proprie quote di mercato.
Essere la più grande compagnia aerea a lungo raggio del mondo significa sostanzialmente essere quella con gli aerei più capienti che percorrono più chilometri su rotte transfrontaliere (il primato che comprende anche i voli nazionali è di American Airlines): è un parametro che viene chiamato ASK, Available Seat Kilometers, e si calcola moltiplicando i posti disponibili su un aereo per la distanza in chilometri percorsa dai voli. Gli ASK comunque non tengono conto delle eventuali perdite economiche, e riflettono più che altro un successo in termini di pubblicità della compagnia a livello internazionale e presenza sul mercato, quello che in questo momento sembra cercare Qatar Airways.
A marzo 2021 per esempio Qatar Airways ha prodotto più di 2 miliardi e mezzo di ASK, con più di mille voli a settimana verso oltre 130 destinazioni internazionali. Nella settimana appena iniziata Qatar Airways ha in programma di produrre il doppio degli ASK di Air France, più di due terzi di quelli di Delta Air Lines e il 13 per cento in più di Emirates.
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La prima cosa che Qatar Airways ha fatto dall’inizio della pandemia è stata rimpatriare i passeggeri che erano rimasti bloccati all’estero, una mossa che secondo il CEO della compagnia, Akbar al Baker, è servita a guadagnare la fiducia dei clienti: nei primi 4 mesi di pandemia ne aveva rimpatriati 3,2 milioni. Al Baker ha detto che attualmente i voli della compagnia sono riempiti in media al 40 per cento della capienza, ma che alcuni rimangono pieni soltanto al 15 per cento.
L’impostazione è stata quella di provare a volare comunque il più possibile, piuttosto che organizzare meno voli per riempirli fino al massimo consentito dalle restrizioni, come hanno fatto molte altre compagnie. Per esempio Qatar Airways ha mantenuto molti voli verso l’Australia, paese che ha imposto restrizioni sul numero di passeggeri che possono sbarcare ogni settimana, mentre altri li riducevano.
Anche Qatar Airways ha tagliato alcune tratte, ma ha aumentato le destinazioni possibili, in parti molto diverse del mondo: sono state aperte, tra le altre, tratte verso San Francisco negli Stati Uniti, Brisbane in Australia, Abidjan in Costa d’Avorio e Accra in Ghana. A fare le spese di questa espansione è stata soprattutto Emirates, la compagnia degli Emirati Arabi Uniti: Qatar Airways per esempio ha aperto solo quest’anno i voli verso Seattle, negli Stati Uniti, e a marzo ha gestito il 22,3 per cento di tutti i voli dall’Asia, contro il 16,7 per cento di Emirates, che lavora su questa tratta da 9 anni.
In generale Emirates durante quest’anno ha mantenuto un approccio opposto, e ha ridotto di molto le sue destinazioni portandole da oltre 150 alle attuali 110. Il fatto che sottrarle una fetta del mercato fosse tra i primi obiettivi di Qatar Airways comunque non è mai stato troppo celato: nell’ultimo periodo Qatar Airways ha assunto diverse persone tra piloti e altri componenti degli staff degli aerei che erano state licenziate o avevano avuto tagli allo stipendio in Emirates, all’interno di un più ampio programma di ridimensionamento della compagnia.
Il mese scorso Emirates aveva annunciato che avrebbe introdotto i voli con a bordo equipaggio e passeggeri interamente vaccinati, programmando il primo per il 10 aprile: Qatar Airways l’ha anticipata e ha realizzato un volo simile il 6 aprile, con l’intento abbastanza evidente di farsi maggiore pubblicità rispetto alla rivale.
Nonostante gli importanti piani di espansione, nell’anno appena trascorso anche Qatar Airways ha subìto gravi perdite, come molte altre compagnie aeree: circa 2 miliardi di dollari (1,66 miliardi di euro) dal marzo del 2020, comunque meno degli oltre 3 miliardi persi da Emirates.
Uno dei motivi per cui Qatar Airways si è potuta permettere di continuare a investire invece di limitare i danni è che riceve molte sovvenzioni dal governo del Qatar. Dopo le perdite dell’ultimo anno, per esempio, la compagnia ha ricevuto un pacchetto di sostegni dallo stato dello stesso valore. Negli anni diverse compagnie, soprattutto statunitensi, si sono lamentate dei sussidi statali che ricevono le compagnie aeree del Golfo Persico, quindi compresa anche Emirates, e che permettono loro di mantenere i prezzi più bassi o fornire servizi migliori.
Tra gli obiettivi del governo del Qatar c’è quello di aumentare il prestigio della sua compagnia aerea in vista dei Mondiali di calcio che si terranno nell’inverno del 2022, e cercare di attirare il maggior turismo possibile dopo le molte critiche ricevute dal paese per lo sfruttamento e le morti dei lavoratori impiegati nei cantieri per la costruzione degli impianti.
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Non è chiaro se Qatar Airways riuscirà a mantenere il ruolo di leadership nel settore che ha acquisito nei mesi della pandemia e se i clienti continueranno a preferirla, quando i viaggi saranno ripresi con maggiore frequenza: molto dipenderà anche da come le concorrenti riusciranno a uscire dalla crisi, in particolare Emirates. Alcuni osservatori hanno fatto notare che un fattore per Emirates potrebbe essere il buon ritmo che sta avendo la campagna vaccinale negli Emirati Arabi Uniti, che potrebbe incentivare il turismo, e quindi i voli, verso il paese.