La storia del guardiano di Budelli, che lascerà l’isola dopo 32 anni
Mauro Morandi arrivò un po' per caso nell'arcipelago sardo della Maddalena nel 1989, e ci rimase: ora è stato sfrattato
Tra pochi giorni l’82enne Mauro Morandi, il guardiano dell’isola di Budelli, nell’arcipelago sardo della Maddalena, sarà costretto a lasciare il luogo che ha contribuito a salvaguardare per gli ultimi 32 anni e di cui era l’unico abitante. Per come ci è arrivato e per il lungo periodo che ha trascorso sull’isola, vivendoci quasi completamente in solitudine, è stato spesso descritto come il “Robinson Crusoe italiano” e la sua storia è stata raccontata in tutto il mondo: da Budelli, però, Morandi non se ne sarebbe mai voluto andare.
Tutto cominciò nel 1989, quando Morandi, ex insegnante di educazione fisica di Modena, acquistò un catamarano con alcuni amici e la sua compagna con l’obiettivo di andare in Polinesia. Il gruppo passò dall’arcipelago sardo «perché tutti dicevano che c’era molto traffico di turisti e noi intendevamo lavorare con loro e sfruttare il buon momento», ha raccontato Morandi in un’intervista a Lifegate lo scorso dicembre. Dopo aver scoperto per caso che l’allora guardiano stava per lasciare Budelli, Morandi decise di prenderne il posto, abbandonando il viaggio.
Budelli è una delle sette isole principali che compongono l’arcipelago della Maddalena e fanno parte dell’omonimo parco nazionale, nel nord-est della Sardegna, a pochi chilometri dalla Costa Smeralda. Ha una superficie di circa 1,6 chilometri quadrati ed è considerata una delle isole più belle e selvagge del Mediterraneo, soprattutto per la sua Spiaggia Rosa, formata da minuscoli frammenti di coralli e conchiglie che le danno dei riflessi colorati. Per preservare le specie vegetali e animali dell’isola, negli anni la direzione del Parco ha limitato fortemente il transito dei visitatori e l’accesso delle imbarcazioni, vietando anche la pesca professionale e le attività subacquee.
«Questa spiaggia è al 90 per cento di carbonato di calcio, quasi uguale alle spiagge delle isole coralline, la cui percentuale è 100 per 100», aveva detto Morandi: «Sono nell’unico luogo nel Mediterraneo praticamente identico alla Polinesia, dove ero diretto».
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Quando Morandi arrivò a Budelli, nel 1989, non trovò «nient’altro se non natura», ma allo stesso tempo non desiderava vedere nessuno: «Odiavo l’umanità, anzi: la odio tuttora». Andò ad abitare in un vecchio rifugio costruito durante la Seconda guerra mondiale e iniziò a occuparsi dell’isola per tenerla in ordine, controllare che non scoppiassero incendi e accertarsi che non ci fossero intrusi: in quel periodo Budelli era di proprietà di una società italo-svizzera che aveva fatto progetti per costruirci case e residenze turistiche.
A partire dagli anni Novanta, le autorità del Parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena iniziarono a realizzare una serie di attività per preservare la biodiversità dell’arcipelago e limitare i danni provocati all’ecosistema dal turismo incontrollato. Nei primi anni Duemila, la società che possedeva Budelli andò in fallimento ed ebbe inizio una lunga trafila legale per la proprietà dell’isola: nel 2013 Budelli venne messa all’asta e fu venduta per circa 3 milioni di euro all’imprenditore neozelandese Michael Harte, ma nel 2016 il tribunale di Olbia-Tempio assegnò la sua proprietà al Parco nazionale, dopo che Harte aveva rinunciato all’acquisto perché la realizzazione dei suoi progetti gli sembrava infattibile.
Tra le attività previste dal Parco dopo il 2016 ci fu la ristrutturazione della casa dove Morandi aveva vissuto per più di un terzo della sua vita: i lavori dovevano servire sia per rimuovere gli elementi in amianto presenti nella struttura, sia per eliminare le parti dell’edificio che erano state costruite in maniera abusiva dai precedenti proprietari.
Per poter procedere alla ristrutturazione della casa, le autorità locali provarono a sfrattare Morandi, aiutate anche dal fatto che la sua posizione era considerata ai limiti della legalità. Morandi riuscì comunque a rimanere a Budelli grazie anche ad alcune petizioni firmate da decine di migliaia di persone; almeno fino a pochi giorni fa, quando al Resto del Carlino ha raccontato di essersi «stancato».
«Mi sono offerto di continuare a fare il custode, con regolare assunzione» e di farlo gratuitamente, ha detto, ma «mi hanno risposto che c’è una legge che vieta di assumere personale di età superiore agli 81 anni». Una volta conclusi i lavori di rifacimento della casa «potrebbero anche richiamarmi», ha aggiunto, «ma non credo proprio che lo faranno». Morandi ha detto che tra le altre cose iniziano a pesargli sia l’età che il diabete e alcuni altri disagi, come il vento freddo d’inverno e i problemi con l’alimentazione del frigorifero.
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Morandi ha raccontato che la sua giornata a Budelli era «normalissima»: un po’ di esercizio fisico e poi diversi giri per prendersi cura dell’isola, scattare foto e «raccontare ciò che vedo». Alcuni amici gli portavano la spesa e quello che gli era necessario una volta ogni 15 giorni, e oltre ai visitatori che arrivavano sull’isola di tanto in tanto non vedeva nessuno e comunicava soltanto attraverso il telefono e i principali social network, dove aveva raggiunto decine di migliaia di persone condividendo foto e storie della sua isola.
Morandi ha spiegato di essere scappato dalla società moderna perché questa «non ama la natura, ma la adopera a suo piacimento»: in questo senso, ha detto di reputarsi un ambientalista, perché lui ha sempre cercato di far «capire» alla gente la bellezza di Budelli e di preservarla. Dopo 32 anni di vita solitaria, tra pochi giorni Morandi si trasferirà in un piccolo appartamento alla Maddalena, l’isola più grande dell’arcipelago, circa 4 chilometri a sud-est della sua attuale casa.