Mario Draghi ha presentato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla Camera
«Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro, prevarranno sulla corruzione, la stupidità e gli interessi costituiti»
Al termine del discorso con cui ha presentato alla Camera dei deputati il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – il documento con cui il governo spiega come intende spendere i finanziamenti che arriveranno dall’Unione Europea tramite il Recovery Fund – il presidente del Consiglio Mario Draghi ha sottolineato come dalla riuscita del Piano dipenda «il destino del paese», e ha aggiunto che il PNRR non è «solo una questione di reddito, lavoro, benessere, ma anche di valori civili».
Sono certo che riusciremo ad attuare questo piano: sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro, prevarranno sulla corruzione, la stupidità e gli interessi costituiti.
Il PNRR dovrà essere presentato alla Commissione Europea entro il 30 aprile. Quasi certamente, dopo l’approvazione da parte di Camera (lunedì) e Senato (martedì), che dovrebbero avvenire tramite delle risoluzioni di maggioranza, giovedì 29 si riunirà il Consiglio dei ministri per procedere all’approvazione definitiva e trasmettere il testo alla Commissione.
Nel suo discorso alla Camera, Draghi ha illustrato i punti principali del PNRR, il cui primo obiettivo è riparare i danni della pandemia, che ha avuto il maggiore impatto sulle fasce più deboli della popolazione, ma che si impone inoltre di rilanciare l’economia italiana sul lungo periodo tramite una serie di importanti investimenti e riforme.
In questo senso ha insistito particolarmente su tre punti del piano giudicati «trasversali»: il raggiungimento della parità di genere, gli aiuti ai giovani – donne e giovani hanno sofferto maggiormente il calo dell’occupazione durante la pandemia, ha detto Draghi – e la crescita del sud Italia.
Complessivamente l’Italia avrà a disposizione finanziamenti per 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi dai fondi dell’Unione Europea (fra sussidi e prestiti a basso tasso d’interesse) e 30,6 miliardi di risorse interne, da impiegare entro il 2026. In diversi punti del discorso Draghi ha fatto appello all’unità nazionale, dicendo che «miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite».