La provincia autonoma di Bolzano avrà un suo “Corona-pass”
Tra pochi giorni i vaccinati, i guariti e i negativi al test rapido potranno usare un certificato speciale per fare cose vietate a tutti gli altri
Da lunedì 26 aprile nella provincia autonoma di Bolzano saranno rilasciati i primi “Corona-pass”, certificati che consentono di entrare in alcune aree oppure partecipare ad attività riservate solo a chi può dimostrare di far parte di tre categorie di persone: i vaccinati, i guariti dal COVID-19 e i negativi a un test per il coronavirus (nei primi due casi il certificato è valido sei mesi, nel terzo 72 ore dalla realizzazione del test).
I “Corona-pass” dell’Alto Adige saranno i primi certificati di questo tipo a essere usati in Italia: saranno una versione locale della “certificazione verde COVID-19”, per ora solo annunciata dal governo e che una volta introdotta potrà essere usata per spostarsi tra regioni a diverso rischio epidemiologico.
Proprio per il modo in cui verrà usato, il “Corona-pass” altoatesino – un semplice QR code che potrà essere stampato o salvato sullo smartphone – sarà diverso rispetto a quello previsto dal governo nel “Decreto riaperture“, perché non regolerà gli spostamenti: permetterà di accedere a diverse aree e partecipare ad attività che verranno precisate in un’ordinanza che non è ancora stata pubblicata, anche se qualcosa si può già dire.
Chi lo possiede potrà entrare nelle sale interne dei ristoranti già dal 26 aprile, diversamente da quello che si potrà fare nello stesso periodo nel resto d’Italia, dove sarà possibile sedersi solo ai tavoli all’aperto dalle 18 alle 22 e durante il giorno anche all’interno. Secondo le informazioni disponibili finora, potrà essere usato per partecipare a sport di squadra, per accedere a teatri, cinema, musei e mostre, piscine, palestre, centri fitness, centri sportivi, fiere convegni, congressi e strutture ricettive, e per assistere a concerti ed esibizioni di cori e bande musicali. Al momento non ci sono certezze su quali limitazioni applicate a tutte queste attività saranno diverse rispetto a quelle fissate dal decreto legge nazionale.
Nei primi giorni, il QR Code verrà rilasciato solo a chi farà un test antigenico, mentre sarà disponibile dal 5 maggio per chi farà un tampone molecolare. La provincia autonoma sta lavorando per fornire un codice anche a tutte le persone vaccinate e guarite, sempre dal 5 maggio. Al momento, i vaccinati e i guariti devono stampare il certificato dal sito vaccinazioneanticovid.it o utilizzare quello rilasciato dopo la somministrazione.
Il Corona-pass è stato presentato venerdì mattina dal presidente della provincia autonoma, Arno Kompatscher, che confida molto in questa sperimentazione, unica a livello nazionale. Secondo Kompatscher, nelle ultime settimane la strategia scelta dall’Alto Adige è stata efficace: la curva dei contagi è calata e anche negli ospedali la situazione sembra essere tornata sotto controllo.
Come già accaduto a fine novembre, la provincia autonoma di Bolzano ha puntato molto sui test rapidi antigenici per individuare i positivi, anche asintomatici, e isolarli. Grazie all’operazione chiamata “Testiamoci”, sono stati offerti gratuitamente oltre 400mila test rapidi antigenici. Da lunedì 26 aprile, con la novità del Corona-pass, ci si aspetta un aumento della richiesta di test: saranno operative 80 stazioni in 69 dei 116 comuni dell’Alto Adige. I test saranno a disposizione anche dei turisti.
– Leggi anche: L’Alto Adige va da solo
Il presidente Arno Kompatscher ha spiegato che il Corona-pass garantirà maggiore sicurezza in un periodo di riaperture, e servirà ad evitare una nuova crescita dei contagi come quella che era seguita alle riaperture a metà dicembre. Kompatscher ha definito la riapertura dei ristoranti anche nelle ore serali un rischio «ponderato» rispetto alle regole previste nel resto d’Italia.
Nei giorni scorsi il ministro per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, aveva annunciato che avrebbe impugnato la decisione della provincia autonoma di Bolzano di riaprire i ristoranti nelle ore serali. Nonostante l’avvertimento, il governo locale non ha cambiato idea e ha confermato tutte le regole che aveva annunciato, compreso il “Corona-pass”.