Sono state eseguite sei misure cautelari tra Abruzzo, Campania e Puglia per traffico e smaltimento illecito di rifiuti
All’alba di giovedì 22 aprile sono state eseguite sei misure cautelari tra Abruzzo, Campania e Puglia, nei confronti di alcune persone accusate di far parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico e allo smaltimento illecito di rifiuti. Le misure sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari (GIP) del tribunale di Bari: per due persone è stato disposto l’arresto in carcere, per una gli arresti domiciliari e per tre il divieto di dimora (cioè il divieto di stare o entrare) in Puglia e Abruzzo. Sono stati anche sequestrati preventivamente beni per oltre 1,6 milioni di euro, corrispondenti a una stima dei profitti derivanti dalle attività illegali.
Le indagini erano iniziate nel 2018 e da allora le autorità avevano trovato complessivamente più di 13mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi smaltiti illecitamente (i rifiuti speciali sono quelli derivanti dalle attività di industrie e aziende, che dovrebbero essere smaltiti da aziende autorizzate). I rifiuti erano in depositi non autorizzati e organizzati in ecoballe (i cilindri di grosse dimensioni in cui si compattano i rifiuti solidi), in cui venivano inseriti scarti tessili, plastica, gomma, carta e legno, tra gli altri.