Anche il vaccino di Johnson & Johnson sarà somministrato di preferenza a chi ha più di 60 anni
Il ministero della Salute ha deciso che in Italia il vaccino prodotto da Johnson & Johnson (J&J) potrà essere somministrato alle persone con più di 18 anni, ma preferibilmente a chi ne ha più di 60: è una raccomandazione che riprende quella prevista per il vaccino contro il coronavirus prodotto da AstraZeneca.
La decisione è contenuta in una circolare pubblicata dal ministero della Salute in seguito alle ultime valutazioni dell’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, seguite all’approfondimento sui dati relativi alla sicurezza del vaccino di Johnson & Johnson da parte dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e di cui martedì sono state rese note le conclusioni.
Come per il vaccino di AstraZeneca, l’EMA ha concluso che c’è un «possibile legame» tra alcuni casi estremamente rari di problemi circolatori (trombosi) e il vaccino di Johnson & Johnson (J&J) e per questo motivo ne è stata consigliata la somministrazione a chi ha più di 60 anni, fascia d’età in cui sono stati riscontrati minori rischi. Come per AstraZeneca, l’EMA ha spiegato che i benefici offerti dal vaccino di J&J superano gli eventuali rischi derivanti dalla sua somministrazione, soprattutto se confrontati con quelli molto più rilevanti che si affrontano nel caso ci si ammali di COVID-19.
Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli, il direttore generale di AIFA Nicola Magrini e il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza hanno spiegato che il vaccino di Johnson & Johnson si è dimostrato «sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19».
Il vaccino di Johnson & Johnson è particolarmente atteso perché prevede la somministrazione di una sola dose, al posto delle due necessarie con i vaccini di AstraZeneca, Pfizer-BioNTech e Moderna.