Cosa sappiamo dello stato di salute di Alexei Navalny
L'oppositore russo in carcere da febbraio «potrebbe morire da un momento all'altro», secondo i suoi medici
Le condizioni di salute dell’oppositore russo Alexei Navalny, in carcere in Russia da inizio febbraio, starebbero peggiorando in modo preoccupante: per questo motivo, secondo quanto riferito dai suoi medici, potrebbe morire «a giorni». Navalny è in sciopero della fame dal 31 marzo, per protesta contro la mancanza di cure mediche adeguate.
Anastasia Vasilieva, che è a capo di un sindacato indipendente di dottori ed è la medica personale di Navalny, ha pubblicato su Twitter i risultati di una recente analisi del sangue effettuata in carcere: secondo i medici che hanno analizzato gli esami di Navalny, sono risultati elevati livelli di potassio — definiti “critici” — che potrebbero causare anche un arresto cardiaco, e alti livelli di creatinina, che indicano problemi ai reni.
La portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha scritto su Facebook che «le persone tendono a evitare di usare la parola “morte”, ma ora Alexei sta morendo. Nelle sue condizioni è una questione di giorni». Un concetto simile è stato ribadito da un altro dei suoi medici, Yaroslav Ashikhmin, che ha commentato i risultati delle analisi con un post su Facebook, scrivendo che Navalny «potrebbe morire da un momento all’altro».
Having received test results we, the doctors of Alexey Navalny, address the head of Federal Penitentiary Service. Due to critical state of health of Alexay Navalny we express our concerns and our readinness to enter into discussion followed by consilium. 1/ pic.twitter.com/cRG2fkq9yk
— Анастасия Васильева (@DrAnastasy) April 17, 2021
Già nei giorni scorsi gli avvocati di Navalny avevano parlato di un peggioramento del suo stato di salute. Lui stesso aveva fatto sapere di avere un forte dolore alla schiena e un intorpidimento alla gamba destra, entrambi causati da un nervo schiacciato.
Si era lamentato di non aver ricevuto cure adeguate e di aver subito una continua privazione del sonno, a causa dei frequenti controlli delle guardie nei suoi confronti durante la notte. Per questo motivo, e per il divieto di ricevere visite dai suoi medici personali, a fine marzo aveva iniziato uno sciopero della fame.
A inizio aprile Olga Mikhailova, una degli avvocati che lo seguono, aveva detto alla radio russa Ekho Moskvy che Navalny era «in condizioni piuttosto brutte» e che negli ultimi giorni aveva iniziato ad avere tosse e più di 38 di febbre. Navalny aveva inoltre riferito a Mikhailova che tre uomini reclusi nel suo stesso reparto stavano ricevendo cure per la tubercolosi.
Navalny era stato arrestato lo scorso gennaio all’aeroporto di Mosca con accuse che, secondo molti osservatori, avevano ragioni politiche. Navalny era di ritorno dalla Germania, dove si trovava per curarsi da un tentato avvelenamento ordinato secondo lui – e secondo molte ricostruzioni – dai servizi di sicurezza russi.
Nelle settimane successive al suo arresto, migliaia di persone avevano protestato più volte in moltissime città della Russia, e il regime russo era stato condannato quasi unanimemente dalla comunità internazionale. Navalny era stato condannato il 3 febbraio a 3 anni e mezzo di carcere per avere violato la libertà vigilata decisa a seguito di una precedente condanna, ma ne dovrà scontare solo due e mezzo, perché poco meno di un anno lo aveva già trascorso agli arresti domiciliari.
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