• Articolo sponsorizzato
  • Venerdì 16 aprile 2021

Cosa sono le comunità energetiche

Un film racconta la diffusione di questo sistema di produzione di energia che ha per protagonisti i cittadini

(Patagonia, Joppe Rog)
(Patagonia, Joppe Rog)

In questi ultimi anni un’accresciuta sensibilità sui temi ambientali e il desiderio di una maggiore autonomia dei cittadini nella gestione delle risorse dei territori hanno spinto decine di migliaia di persone in tutta Europa a riunirsi nelle cosiddette comunità energetiche. Sono gruppi di persone che decidono di creare una rete locale per la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili (principalmente eolico e fotovoltaico), e di utilizzare questa energia rendendosi il più possibile indipendenti dalle grandi compagnie energetiche, con lo scopo di creare benefici ambientali, sociali, ma anche economici per le comunità.

Il marchio di abbigliamento sportivo Patagonia, conosciuto per i suoi capi che fanno pensare ad attività all’aperto particolarmente avventurose, ma anche per la sua vocazione ambientalista, ha promosso una campagna e prodotto un film per raccontare lo sviluppo e la diffusione delle comunità energetiche in Europa, spiegando cosa fanno, quali principi seguono, quali sono i loro progetti e le difficoltà incontrate. La campagna, come il film, si chiama “We the Power” (giocando sul fatto che Power in inglese indica sia il potere, come quello politico, che la potenza, come quella elettrica): il titolo fa riferimento al fatto che queste comunità puntano su una transizione energetica che sia diffusa, democratica e che abbia come protagonisti i cittadini.

Il film We the Power, diretto da David Garrett Byars, ripercorre la storia di alcuni dei “pionieri” delle comunità energetiche in Europa: Dirk Vansintjan, fondatore e presidente della federazione europea delle cooperative di produzione di energia da fonti rinnovabili REScoop, Sebastian Sladek, i cui genitori negli anni Ottanta hanno fondato EWS Schönau, come risposta ai potenziali pericoli nucleari dopo l’incidente di Chernobyl, Agamemnon Otero, direttore e fondatore di Repowering London ed Energy Garden e Nuri Palmada, membro del consiglio della comunità energetica spagnola Som Energia.


Nel film Dirk Vansintjan spiega il quadro teorico che sta alla base dell’idea di comunità energetica: l’attuale sistema di produzione di energia è centralizzato, cioè grandi impianti a carbone, a gas, nucleari o idroelettrici producono l’energia che poi, attraverso una rete capillare, viene diffusa nei territori. I cittadini pagano le società energetiche, proprietarie anche della rete, per ottenere questa fornitura: in questo modo le risorse escono dai territori. Le comunità energetiche vogliono ribaltare questo sistema, puntando sulla produzione decentralizzata di energia, attraverso pannelli solari e pale eoliche, impianti di cui sono anche direttamente proprietarie. In questo modo si crea energia pulita e le risorse rimangono all’interno del territorio.

Sempre nel documentario, Sebastian Sladek racconta invece la particolare esperienza della comunità di Schönau im Schwarzwald, una piccola località della Foresta nera. Agamemnon Otero spiega come le comunità energetiche possano svilupparsi anche in una metropoli come Londra, mentre Nuri Palmada descrive la battaglia della sua associazione contro le regole imposte dal governo spagnolo che tassavano l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Il senso del progetto “We the Power” lo spiega Beth Thoren, Environmental Action & Initiatives Director EMEA di Patagonia: “Ci stiamo impegnando a sostenere questa rivoluzione energetica attraverso la nostra voce, il nostro sostegno ai gruppi ambientalisti in tutta Europa e le nostre azioni come impresa responsabile”. Secondo l’azienda oggi sarebbero oltre un milione gli europei coinvolti in qualche modo nel movimento delle comunità energetiche come membri, investitori o clienti, e nel 2050 potrebbero essere fino a 260 milioni.

Fra trent’anni, sempre secondo Patagonia, le comunità energetiche potrebbero contribuire a generare fino al 45 per cento dell’energia dell’Unione Europea, una prospettiva che potrebbe rivoluzionare l’attuale sistema centralizzato della produzione e della diffusione dell’energia e potrebbe ridurre sensibilmente l’impatto delle fonti non rinnovabili sull’ambiente e sul clima. In Italia nel settembre del 2020 sono stati introdotti incentivi per l’autoconsumo e la creazione di comunità energetiche rendendo operativo quanto già stabilito dall’articolo 42bis del cosiddetto decreto Milleproroghe.

Mercoledì 28 aprile alle ore 18.30 ci sarà un evento virtuale che affronterà il tema delle comunità energetiche nell’evoluzione del sistema di produzione di energia elettrica in Italia. La partecipazione all’evento, che si intitola “Il futuro dell’energia è delle comunità energetiche” è gratuita e aperta al pubblico, basta registrarsi a questo link. Tra i relatori Gianluca Ruggieri, ricercatore Università dell’Insubria e vice presidente di ènostra, cooperativa che produce e fornisce energia sostenibile e rinnovabile, partner italiana di Patagonia nel progetto We The Power.