Le foto di Antonio Faccilongo che hanno vinto il World Press Photo

Il suo reportage sul contrabbando di sperma da parte dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane ha ottenuto uno dei due premi più importanti del concorso

Habibi
© Antonio Faccilongo, Italia, Getty Reportage
World Press Photo

Il fotografo italiano Antonio Faccilongo ha vinto il World Press Photo Story of the Year – il premio dell’omonima fondazione dedicato a una storia di grande effetto su una questione di rilevanza giornalistica – con Habibi, un reportage sul contrabbando di sperma nelle carceri israeliane da parte dei detenuti palestinesi e delle loro famiglie, che vogliono preservare i loro diritti riproduttivi. Habibi ha vinto anche nella categoria dei progetti a lungo termine.

Il membro della giuria del concorso Ahmed Najm, di Metrography Agency, la prima agenzia fotografica in Iraq, ha detto che “la prospettiva del fotografo, insieme all’unicità della storia, hanno creato un capolavoro. Questa è una storia di lotta umana nel XXI secolo: una storia di quelle voci inascoltate che possono raggiungere il mondo se noi facciamo da tramite. Mostra un altro lato del lungo conflitto contemporaneo tra Israele e Palestina”.

Secondo un rapporto del febbraio 2021 dell’organizzazione per i diritti umani B’Tselem, circa 4.200 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane, alcuni con condanne di venti o più anni. Visitare un detenuto palestinese in una prigione israeliana non è semplice: i visitatori devono superare una serie di limitazioni stabilite da leggi sui confini, regolamenti carcerari e restrizioni per la sicurezza israeliana. I visitatori sono generalmente autorizzati a vedere i prigionieri solo attraverso un vetro e parlare con loro tramite un telefono. Le visite coniugali sono negate e il contatto fisico è vietato, ad eccezione dei bambini di età inferiore ai dieci anni, a cui sono concessi dieci minuti alla fine di ogni visita per abbracciare i propri padri.

Dall’inizio degli anni 2000, i detenuti palestinesi con lunghe condanne che desiderano avere figli contrabbandano il proprio sperma fuori dalla prigione, per procedere poi con la fecondazione in vitro. Lo sperma viene tenuto nascosto in vari modi, ad esempio nei tubi delle penne o in involucri di caramelle. Ad oggi con questo metodo sono nati circa un centinaio di bambini. Habibi, che in arabo significa “amore mio”, racconta le storie di alcune di queste famiglie, sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati di sempre.

Antonio Faccilongo è nato a Roma nel 1979, ha studiato Scienze della comunicazione, ha frequentato corsi di fotografia e conseguito un master in fotogiornalismo. È rappresentato da Getty Images Reportage e ora insegna alla RUFA – Rome University of Fine Arts. Ha lavorato per anni in Palestina e i suoi lavori sulle donne e sulle famiglie palestinesi sono stati premiati ed esposti a livello internazionale.