La risposta di Erdoğan a Draghi, che lo aveva definito “un dittatore”
Ha definito le parole del presidente del Consiglio italiano «una totale maleducazione, un comportamento completamente scorretto»
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha risposto al presidente del Consiglio italiano Mario Draghi che nei giorni scorsi lo aveva definito “un dittatore”. L’agenzia di stampa turca Anadolu scrive che mercoledì 14 aprile, durante un incontro con alcuni giovani all’interno della biblioteca del palazzo presidenziale di Ankara, in Turchia, Erdoğan ha commentato le dichiarazioni di Draghi dicendo che:
Le dichiarazioni del presidente del Consiglio italiano sono una totale maleducazione, un comportamento completamente scorretto.
Ha poi sottolineato come Draghi sia stato nominato e non eletto, e lo ha invitato a guardare la “propria storia” (dell’Italia, ndr), prima di usare parole del genere nei suoi confronti.
Giovedì 8 aprile, durante una conferenza stampa, Draghi aveva parlato di Erdoğan dicendo che è “un dittatore” di cui “però si ha bisogno”. Draghi stava commentando l’incidente diplomatico avvenuto il 6 aprile ad Ankara, durante un incontro ufficiale fra Unione Europea e governo turco. All’inizio dell’incontro, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, era rimasta senza un posto dove sedersi, dato che le uniche due sedie disponibili erano state occupate dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e dal presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan.
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«Non condivido assolutamente le posizioni del presidente Erdoğan, credo che non sia stato un comportamento appropriato, mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che la presidente della Commissione Von der Leyen ha dovuto subire», aveva detto Draghi. Dopodiché aveva aggiunto che «con questi, diciamo, chiamiamoli per quel che sono, dittatori» di cui però «si ha bisogno» è necessario «trovare l’equilibrio giusto»: «Uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute, di opinioni, di comportamenti, di visioni della società», e deve essere anche «pronto a cooperare, più che collaborare, per assicurare gli interessi del proprio paese».
In seguito alle dichiarazioni di Draghi, il ministero degli Esteri turco aveva convocato l’ambasciatore italiano ad Ankara Massimo Gaiani, e il ministro degli Esteri turco, Mevlüt Çavuşoğlu aveva «condannato con forza le dichiarazioni del presidente del Consiglio italiano».