In Sicilia c’è un problema con AstraZeneca
Secondo i dati della regione l'80 per cento delle persone che si erano prenotate sta rifiutando la somministrazione del vaccino britannico
Negli ultimi giorni in Sicilia fra le persone che si erano prenotate per ricevere la vaccinazione contro il coronavirus sono state registrate moltissime rinunce al vaccino di AstraZeneca, attualmente in uso soprattutto per le persone di età compresa fra 60 e 79 anni. I primi articoli che ne parlavano erano stati pubblicati tre giorni fa, ma sabato sera il presidente della regione Nello Musumeci ha quantificato che finora «su 100 persone, 80 dicono di no».
Nelle ultime settimane si è discusso moltissimo del vaccino di AstraZeneca per via degli effetti collaterali riscontrati in un ristrettissimo numero di persone in vari paesi europei. Finora in Italia è stato somministrato soprattutto al personale sanitario, a quello della scuola e a militari e forze dell’ordine. Fino a pochi giorni fa AstraZeneca era infatti raccomandato dai 18 anni in su, ma il 7 aprile il ministero della Salute ha consigliato di somministrarlo preferibilmente alle persone con più di 60 anni. In questa fascia di età si sono infatti riscontrati minori rischi – già estremamente bassi – di soffrire di eventuali problemi circolatori (trombosi).
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In Sicilia i timori sono stati probabilmente alimentati dal fatto che dei già pochi casi di trombosi emersi in Italia, diversi provengono proprio dalla Sicilia. La morte di cui si è discusso di più, quella del militare di 43 anni morto il giorno dopo aver ricevuto il vaccino di Astrazeneca, è avvenuto a Misterbianco, in provincia di Catania. Repubblica scrive che le procure siciliane hanno persino «nominato un collegio di tecnici per valutare cinque decessi» che si ritiene potenzialmente legati al vaccino. In tutto le morti segnalate all’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) come sospette sono sette. «La Sicilia sconta più degli altri la psicosi del vaccino AstraZeneca», hanno detto a Repubblica fonti della task force regionale sulla vaccinazione.
Non si conoscono i numeri assoluti delle persone che finora hanno rinunciato al vaccino di AstraZeneca. Secondo una stima riportata dai giornali siciliani venerdì 9 aprile, nel primo giorno di somministrazione alla nuova fascia di età – quella compresa fra 60 e 79 anni – le rinunce erano state circa 11mila. Nei giornali si legge anche di alcune persone che si sono presentate all’appuntamento ma sono andate via dopo aver saputo che sarebbero state vaccinate con AstraZeneca.
In una conferenza stampa, Musumeci ha cercato di rispondere ai timori dei siciliani, spiegando: «È naturale che la condizione di allarme sia particolarmente elevata, ma abbiamo il dovere di credere agli scienziati che dicono che è più pericoloso non vaccinarsi piuttosto che vaccinarsi».
Nelle prossime settimane la Sicilia dovrebbe ricevere circa 20mila dosi del vaccino AstraZeneca alla settimana, che dovrebbero bastare per vaccinare buona parte delle persone comprese nella fascia fra 60 e 79 anni, se si presenteranno all’appuntamento. Nel futuro immediato i vaccini di Pfizer e Moderna – oltre a quello di Johnson & Johnson, che dovrebbe essere consegnato in Italia nelle prossime settimane – saranno invece riservati ai più giovani, una volta che verrà completata la vaccinazione dei più anziani e dei soggetti più a rischio.