I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 6 aprile
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 7.767 casi positivi da coronavirus e 421 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 33.080 (558 in più di ieri), di cui 3.743 nei reparti di terapia intensiva (6 in più di ieri) e 29.337 negli altri reparti (552 in più di ieri). Sono stati analizzati 70.614 tamponi molecolari e 42.348 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 10,3 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,1 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 10.680 e i morti 296.
Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lazio (1.120), Piemonte (852), Campania (846), Lombardia (841), Emilia-Romagna (791).
Le principali notizie della giornata
• Da oggi, martedì 6 aprile, sono cambiati i colori di diverse regioni italiane: il Veneto, le Marche e la Provincia autonoma di Trento sono passati dalla zona rossa a quella arancione, mentre Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta resteranno in zona rossa ancora per almeno quindici giorni. Sono in zona arancione anche Sicilia, Sardegna, Liguria, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e la Provincia di Bolzano, mentre nessuna regione sarà in zona gialla o bianca: in base al decreto legge approvato dal governo a inizio aprile, infatti, anche per le regioni in zona gialla si applicano fino al 30 aprile le stesse misure della zona arancione.
• Negli ultimi giorni gli ordini professionali, gli ospedali pubblici e privati, gli studi medici e le farmacie hanno inviato alle Regioni gli elenchi con i nominativi di tutti gli operatori sanitari, che sono obbligati a vaccinarsi come indicato nel decreto approvato dal consiglio dei ministri l’1 aprile. Ha introdotto una serie di condizioni, di scadenze e di sanzioni fino alla sospensione dello stipendio, è stato ben accolto dai sindacati e negli ultimi giorni è servito a far ricredere molti operatori, soprattutto medici, che hanno prenotato l’appuntamento e saranno vaccinati nei prossimi giorni. Ne parliamo più estesamente qui.
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