La Major League Baseball non giocherà l’All-Star Game in Georgia per protesta contro la nuova legge che limita l’accesso al voto
La Major League Baseball, il campionato nordamericano di baseball, ha annunciato che non organizzerà più l’All Star Game in Georgia, come era invece previsto, per protesta contro la nuova legge che limita l’accesso al voto nello stato.
L’All Star Game è una partita di esibizione che si tiene ogni anno, a cui partecipano i migliori giocatori della National League e dell’American League, le due leghe che formano la Major League. Si sarebbe dovuta giocare ad Atlanta il prossimo 13 luglio.
La legge contestata è stata approvata alla fine di marzo dal Congresso locale della Georgia, che è a maggioranza Repubblicana, ed è poi stata firmata dal governatore Brian Kemp, a sua volta Repubblicano. Prevede varie restrizioni. Ad esempio, richiede requisiti di identificazione più complessi per il voto per posta, mentre attualmente è sufficiente una firma: i Democratici dicono che renderà il voto più difficile per le persone con reddito più basso, che spesso non hanno documenti identificativi (negli Stati Uniti non esiste un corrispettivo della carta d’identità italiana e molte persone non hanno né patente né passaporto). La legge inoltre limita l’uso delle buche delle lettere speciali che facilitano il voto e stabilisce che dare cibo e acqua alle persone in fila per votare – nei seggi delle comunità afroamericane ci sono spesso file molto lunghe – è un reato. Secondo i Repubblicani le nuove regole servono per evitare che vengano commessi brogli e rendere il voto più sicuro.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito la nuova legge elettorale della Georgia «un’atrocità» e un «attacco alla Costituzione», e l’ha paragonata alle cosiddette leggi “Jim Crow”, che dopo l’abolizione della schiavitù permisero la segregazione razziale negli stati del sud.