L’Unione Europea darà 2,85 milioni di dosi in più di vaccino di Pfizer-BioNTech a cinque paesi
Giovedì 24 paesi dell’Unione Europea hanno deciso di fornire in tutto 2,85 milioni di dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech in più rispetto a quelle già concordate a Estonia, Lettonia, Croazia, Slovacchia e Bulgaria. Le dosi fanno parte dei 10 milioni di dosi aggiuntive chieste due settimane fa dall’Unione Europea all’azienda farmaceutica, che ne aveva anticipato di un trimestre la consegna e che avrebbero dovuto essere distribuite in proporzione alla popolazione degli stati membri. 19 paesi hanno però rinunciato a una parte della loro quota per fornire dosi in più a 5 paesi particolarmente in difficoltà con l’emergenza sanitaria.
La decisione esclude dalla fornitura aggiuntiva Austria, Slovenia e Repubblica Ceca, che speravano invece di farne parte. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, in particolare, si era lamentato durante l’ultima riunione del Consiglio Europeo del criterio con cui si era deciso di distribuire i 10 milioni di dosi aggiuntive, sostenendo che danneggiasse gli stati più piccoli e meno popolosi, come l’Austria. Il Consiglio Europeo aveva ribadito che avrebbe continuato a usare un criterio di proporzionalità rispetto alla popolazione degli stati, ma aveva accettato che per le dosi aggiuntive si tenesse conto di criteri di «solidarietà».
Il meccanismo di redistribuzione dei 10 milioni di dosi è stato pensato con l’idea di permettere a tutti i paesi di raggiungere l’obiettivo di vaccinare entro l’estate il 70 per cento degli adulti. Rispetto alle dosi che già spettano loro proporzionalmente alla popolazione, la Bulgaria riceverà 1,1 milioni di dosi in più, la Croazia circa 680mila, la Slovacchia 600mila, la Lettonia 376mila e l’Estonia 41mila.